ALPIGNANO, MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO IL SINDACO DA 8 CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA E MINORANZA

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di FABIO TANZILLI

ALPIGNANO – E adesso il sindaco Andrea Oliva rischia davvero la caduta, nel prossimo consiglio comunale potrebbe esserci l’addio alla poltrona di primo cittadino.

Venerdì 13 dicembre sarà depositata in Comune la mozione di sfiducia contro il sindaco, sottoscritta da 8 consiglieri sui 17 totali. Numeri che teoricamente non bastano per farlo decadere, ma importanti perché in realtà la mozione per sfiduciare il sindaco è stata promossa da 4 consiglieri della sua maggioranza e appoggiata da altri 4 consiglieri di opposizione.

I firmatari sono – per la maggioranza – i consiglieri Bosio, Mallen, Barbiani e Cipriano (4 su 10 totali). Per la minoranza invece hanno firmato Da Ronco, Voerzio, Mazza e Tucci.

Ma secondo indiscrezioni, altri consiglieri di maggioranza sarebbero pronti a votare la mozione per far cadere Oliva. E si potrebbero aggiungere anche i voti dei due consiglieri dei 5 Stelle (che teoricamente starebbero all’opposizione, ma di fatto hanno sempre dato un appoggio esterno ad Oliva, almeno prima che scegliesse di licenziare l’assessore Del Bel Belluz, vicina i grillini).

Dopo la presentazione della mozione di sfiducia, sarà richiesto un consiglio comunale straordinario per discuterla pubblicamente e votarla.

Il testo del documento di sfiducia contiene numerose critiche all’operato del sindaco, accusato di prendere decisioni senza consultarsi con il gruppo di maggioranza (ad esempio, a proposito del “licenziamento” dei due ex membri della giunta e della successiva nomina della D’Abbene, poi non andata a buon fine, Oliva non avrebbe informato i consiglieri di maggioranza).

Uno scivolone dopo l’altro, ma pare che la rottura sia iniziata alcuni mesi prima, a partire dalle frizioni con l’associazione “Il laboratorio delle idee” che lo ha sostenuto per la candidatura a primo cittadino.

A settembre il sindaco avrebbe annunciato di non voler far più parte dell’assemblea che sta alla base dei gruppi politici dell’attuale maggioranza, con le due liste “Siamo Alpignano” e Alpignano Sicura”.

Sempre da settembre, il sindaco Oliva avrebbe scelto  di non partecipare più alle assemblee settimanali del gruppo politico. Una rottura culminata con una lettera che il primo cittadino ha inviato il 22 ottobre proprio all’associazione “Laboratorio delle idee”, affermando che per lui “non è assolutamente rappresentativa” nell’ambito del suo “ruolo amministrativo e istituzionale”.

Oliva viene accusato di fare affermazioni politiche “non condivise con i gruppi consiliari” e contro i principi trasversali che stanno alla base dell’attività politica dei gruppi di maggioranza, ad esempio per le posizioni assunte alle ultime elezioni regionali.

Ma non solo: Oliva viene criticato per varie inadempienze verso la maggioranza e di non condividere decisioni importanti. Nella mozione vengono mosse anche delle critiche sui mancati risultati sulla riorganizzazione interna del Comune e sul centro commerciale naturale, così come per le iniziative per promuovere l’agricoltura e l’industria, di diretta competenza del primo cittadino.

Il tutto è poi culminato l’11 dicembre con la revoca delle deleghe a due assessori “di peso” che erano stati scelti insieme ai due gruppi politici addirittura prima delle elezioni. Nella mozione di sfiducia viene ribadito che tale scelta è stata presa da Oliva in modo unilaterale e senza essere stata condivisa con i gruppi di maggioranza. Così come è stata unilaterale il tentativo di assegnare il ruolo di vicesindaco alla D’Abbene, che poi ha rifiutato l’incarico, dimettendosi.

Secondo i firmatari della mozione, ad Alpignano si è ormai creato un clima di sfiducia tra il sindaco, la giunta e il consiglio comunale. E tale clima non è considerato accettabile, in quanto “lesivo per la Città e per il Consiglio Comunale. Una condizione diventata ormai “insostenibile” per questi consiglieri, secondo loro sono venute meno le condizioni “di rispetto e lealtà”.

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