COLLEGNO, SOLDI EUROPEI PER CHIUDERE IL CAMPO NOMADI

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dal CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE
COLLEGNO – La Regione Piemonte si impegna a finanziare con fondi europei il completo superamento del Campo Nomadi di Collegno attivando fin da subito gli uffici per la coesione sociale. È questo l’impegno preso dall’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Maurizio Marrone messo a verbale durante la discussione di oggi del bilancio regionale condividendo nel merito l’ordine del giorno collegato al bilancio presentato dalla Presidente di LUV Silvana Accossato successivamente ritirato perché superato dall’impegno formale dell’Assessore in aula.
“Si tratta di un risultato importantissimo che chiude un percorso che oltre venticinque anni fa la stessa Regione Piemonte, Comune di Collegno e ospiti del campo avevo iniziato” – dichiara l’ex Sindaca della Città di Collegno ricordando come allora il campo contava circa 450 persone che in questi anni partendo dall’integrazione scolastica per i minori ha portato al superamento di quell’esperienza. Attualmente sono ancora una sessanta gli ospiti presenti che nelle prossime settimane, anche con la collaborazione della Regione, verranno ricollocate e poi si procederà all’abbattimento dei manufatti e alla ripulitura dell’area.
Bocciato invece l’ordine del giorno che chiedeva di restaurare e manutenere la Chiesa della SS. Annunziata all’interno della Certosa Reale di Collegno. La Chiesa edificata a partire dal 1648 per volere di Cristina di Francia e cappella dell’ordine della Santissima Annunziata di Casa Savoia necessita di importanti restauri che l’Asl To3, proprietaria dell’immobile, non può affrontare per ragioni di bilancio dovendo dare priorità a spese di natura sanitaria.
“Si tratta di una scelta poco lungimirante che denota scarsa attenzione da parte della giunta Cirio per la cultura in generale e i beni storici in particolare” –  afferma la Presidente Accossato commentando la decisione comunicata dall’Assessore al Bilancio Tronzano di parere negativo alla proposta di LUV. “Non per questo ci arrenderemo e cercheremo nuove forme di finanziamento per ridare lustro ad un bene storico e culturale unico nel panorama piemontese e non solo” – conclude la Accossato.
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