ALPIGNANO, PER I GIOVANI VANDALI GIUSTIZIA RIPARATIVA: CURA AI DISABILI E LABORATORIO ARTISTICO

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ALPIGNANO – A seguito di un illecito penale commesso nel 2022, da tre minori ai danni del patrimonio dell’Ente, al quale è d’ufficio seguita una comunicazione di reato alla Procura della Repubblica presso il il Tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta, il Comando di Polizia Locale di Alpignano ha ricevuto specifica delega da parte del Pubblico Ministero titolare del fascicolo, al fine di procedere con opportune azioni di recupero incentrate sul modello riparativo.
Tale percorso permette di ribaltare il paradigma classico di giustizia, spostando il focus da un approccio di tipo “reo-centrico”, focalizzato esclusivamente sull’autore del reato che subisce passivamente la pena, ad una visione più ampia ed inclusiva dove tutti i soggetti coinvolti dal fatto reato (reo – vittima – famiglie – comunità) assumono un ruolo attivo e di primo piano.
Il Comando ha ritenuto opportuno attivare un percorso di “Giustizia Riparativa” avvalendosi della collaborazione di alcune Associazioni del Territorio resesi disponibili, nello specifico L’AU.DI.DO (autogestione diversamente dotati) e il Gruppo Pittorico Pinzi.
Il percorso intrapreso dai giovani si è articolato in due ambiti: il primo maggiormente pratico, assumendo a favore di soggetti diversamente abili un ruolo proattivo e di cura, affiancandoli nello svolgimento delle loro attività ludico-ricreative, il secondo invece, con un approccio più sperimentale, li ha coinvolti nelle attività del laboratorio artistico, i cui risultati sono stati piacevolmente sorprendenti per tutte le parti.
I minori coinvolti hanno partecipato su base volontaria, il loro percorso è stato consapevole e organizzato con l’approvazione delle famiglie, con riguardo agli impegni scolastici, ed è stato formalmente sottoscritto dai giovani e dalle loro famiglie tramite un “patto educativo”, a conferma della volontà di risanare le conseguenze devianti della loro condotta antigiuridica iniziale.
Al termine del progetto vi è stato un momento di “ricomposizione”, un vero e proprio tavolo di discussione aperta fra tutti i soggetti coinvolti, privati e pubblici, nel quale l’Amministrazione dell’Ente ha potuto constatare il concreto impatto positivo del modello riparativo.
Il progetto è stato strutturato seguendo le linee guida sancite da un Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2015 tra la Procura dei minori del Piemonte e della Valle d’Aosta, il Nucleo di prossimità del Comando di Polizia locale di Torino e l’associazione ASAI (Associazione di Animazione Interculturale) di Torino, così come s’innesta nell’alveo delle procedure introdotte dalla recente Riforma Cartabia.

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