COLLEGNO, 2 NUOVI PALAZZONI DA 10 PIANI E 7 PIANI: ” LA FEBBRE DEL MATTONE”

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RICEVIAMO DAL MOVIMENTO 5 STELLE DI COLLEGNO

COLLEGNO – In soli due mesi, la maggioranza di centro-sinistra di Collegno ha approvato due delibere che comporteranno potenzialmente un aumento complessivo di 17 piani edificati. Il Movimento 5 Stelle ha espresso voto contrario ad entrambe, evidenziando gravi criticità. La prima delibera, relativa all’area ex-Moreggia, riduce di circa 2.000 mq lo spazio destinato dal piano regolatore ai servizi pubblici, in particolare a parcheggi, fondamentali vista la vicinanza alla metropolitana. Al loro posto sorgerà un edificio privato di 10 piani fuori terra, trasformando un’area pensata per il bene comune in una nuova volumetria residenziale. Pochi giorni fa, con una seconda delibera, il Consiglio comunale ha dato via libera alla costruzione di uno studentato privato, co-finanziato con fondi PNRR, che verrà realizzato in deroga ai limiti del piano regolatore previsti per quest’area: l’altezza massima viene superata di quasi 10 metri arrivando a 7 piani fuori terra e l’indice di edificabilità viene innalzato, consentendo un aumento di Slp (superficie lorda di pavimento) di oltre 800 mq. Il Movimento 5 Stelle riconosce l’importanza della riqualificazione di aree in disuso, ma ritiene che tali interventi debbano essere realizzati con equilibrio e nel rispetto dell’assetto urbano esistente. Collegno non ha bisogno di trasformazioni che alterino drasticamente il proprio skyline. È fondamentale adottare una politica urbanistica che valorizzi l’esistente, salvaguardando i limiti paesaggistici. Sorprende che una coalizione eterogenea di centro-sinistra, che nelle sue linee programmatiche pone attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, sembri in questo primo quadrimestre del 2025 orientata verso scelte che rispondono più a una logica tesa ad un incremento di cubatura edilizia (visto l’aumento di Slp), che alla tutela del territorio. Speriamo che nei mesi che seguiranno questi sintomi da ‘febbre del mattone’ si possano alleviare, in favore di una gestione urbanistica che, a nostro avviso, possa essere più equilibrata e meno espansionistica.

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