RIVOLI E LE SCUOLE: OLTRE ALLA NERUDA, CHIUDERÀ ANCHE LA MEDIA TETTI / INCONTRO INFUOCATO IN COMUNE

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di PINO SCARFÒ

RIVOLI – Molti i genitori dei bambini della scuola primaria Neruda presenti nella sala polivalente del Comune, per partecipare alla riunione della Commissione consiliare sulla razionalizzazione delle scuole.

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Apre i lavori il vicesindaco Franco Rolfo, proiettando alcune slide e facendo emergere che le trentuno scuole presenti sul territorio sono troppe rispetto agli iscritti. “Molti edifici scolastici sono stati realizzati tra gli anni settanta e ottanta per una popolazione scolastica di 8300 allievi circa contro i 3900 circa di oggi.

Un numero di iscritti decisamente inferiore rispetto alle strutture esistenti”; spiega il sindaco Franco Dessì. Rolfo ricorda che tutti gli edifici scolastici sono stati raggruppati sotto quattro Istituti Comprensivi: Gabetti, Gozzano, Matteotti e Primo Levi. In quest’ultimo Istituto è compresa la scuola Neruda, oggetto della disputa tra l’amministrazione e le famiglie dei bambini del quartiere Maiasco.

Ma non è l’unica scuola che rischia la chiusura, in previsione vi è anche la scuola media della frazione Tetti. I numeri presentati dal vice sindaco e dall’assessore all’istruzione Francesca Zoavo parlano chiaramente: Alla Neruda il prossimo anno scolastico ci saranno 55 bambini su 235 posti disponibili, tre aule occupate su 10, e alla media di Tetti una ventina di alunni circa, che dovrebbero essere inseriti in una scuola del medesimo Istituto Comprensivo.

Interviene la consigliera comunale Giovanna Massaro, che richiama il sindaco per non aver parlato della chiusura della scuola Neruda in Consiglio Comunale e di aver ricevuto troppo tardi la documentazione per approfondire l’argomento: “Se chiuderete le scuole farete morire i quartieri”. Gli fa eco il consigliere Francesco Senatore di Forza Italia: che cosa volete fare dell’edificio, verreste venderlo? I Consiglieri del Movimento 5 Stelle dichiarano che chiederanno un Consiglio aperto sull’argomento scuole: “La scuola è un valore fondamentale per un quartiere”; dichiara il capogruppo Stefano Torrese.

Anche il consigliere Marco Tilelli afferma la sua contrarietà alla chiusura della scuola del quartiere Maiasco. Il consigliere Cesare Santoiemma interviene a sostegno dell’amministrazione: “Siamo più che consapevoli che con la chiusura delle scuole le famiglie si sentano a disagio, ma com’è accaduto per la scuola Collodi, il quartiere ha ripreso a vivere normalmente”. Ma viene contestato dal pubblico.

Subito intervengono due mamme del quartiere Maiasco, ricordando che la Regione parla di dimensionamento “ma è il Comune a decidere sulla razionalizzazione. Ci siamo rivolte al presidente della VI Commissione regionale, Daniele Valle, per esporgli il caso e per chiedergli di presentare un’interrogazione sulla chiusura delle due scuole in Consiglio regionale, cosa che sarà fatta al più presto”. Prende la parola don Giacomo, rammentando che con il contributo della scuola, dei salesiani e di molti altri, il quartiere Maiasco è cresciuto: “Chiudere la scuola è grave”.

Il presidente del Comitato di quartiere, Marcellino Canteri, asserisce che Maiasco è un quartiere al confine con Collegno e come tutte le periferie meriterebbe di essere valorizzato: “Il medico di base ci ha già lasciati, sarà un caso? Adesso si parla di chiudere la scuola. Presto patirà il commercio”. Intervengono altre mamme, ricordando che ci sono famiglie con problemi e con la chiusura della scuola Neruda si peggioreranno soltanto le cose. “Stiamo andando nella direzione di chiudere le due scuole, nonostante non ne abbia intenzione, ma bisogna partire dai dati concreti: il numero degli iscritti è decisamente esiguo rispetto alla capienza. In ogni caso, se saranno chiuse decideremo insieme ai Comitati di quartiere su come utilizzarle. Sicuramente non verranno alienate”; conclude il sindaco.

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