di PINO SCARFÒ
ALPIGNANO – Gli infermieri della residenza per anziani “Al Castello”, hanno presentato una denuncia all’Ispettorato del Lavoro nei confronti dei gestori della struttura, lamentando di essere costretti a trascorrere le notti in una stanzetta angusta vicino alle camere mortuarie, nel turno di reperibilità e per cinque euro all’ora; riporta La Stampa di sabato scorso. Inoltre – scrive la cronista – “finito il turno di lavoro pomeridiano, gli infermieri sono obbligati a non registrare l’entrata nel nuovo turno che dalle 22 prosegue fino alle 6 del mattino, prestando servizio senza una presenza ufficiale. Ad accrescere la loro contestazione è l’indennità di 5 euro che viene menzionata sul cedolino come ‘indennità mancata mensa’”.
Alle contestazioni riportate dal quotidiano, replica Francesco Coppolella del Coordinamento Regionale Nursind Piemonte: “Peccato che il contratto nazionale di lavoro delle cooperative sociali, firmato da Cgil, Cisl e Uil, all’articolo 57 preveda proprio questo: Servizio con obbligo di residenza nella struttura e nei casi di richiesta di reperibilità, con obbligo di residenza nella struttura, l’indennità lorda giornaliera è pari a 5,16 euro”. Gli fa eco il direttore della residenza Al Castello, Nicoletta Nicoletti, precisando che la stanzetta dove gli infermieri trascorrono la notte “non è vicina alle camere mortuarie e non è nemmeno angusta, ma ben arredata e provvista di servizi igienici all’interno”; e aggiunge che la proprietà ha revocato il contratto con la cooperativa ‘Quadrifoglio Due’ di Pinerolo con tre anni di anticipo, essendo venuto a mancare il rapporto fiduciario, e dal 1 luglio subentrerà la cooperativa ‘Punto Service’ di Vercelli: “L’attenzione da parte nostra c’è su tutta la struttura e su chi ci lavora, perché tutelare gli ospiti è per noi fondamentale”; conclude, precisando inoltre che le timbrature e l’indennità oraria sono di competenza della cooperativa Quadrifoglio Due; che abbiamo contattato senza però ricevere risposta.
