ALPIGNANO, TUTTO ESAURITO PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PALLANTE

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RICEVIAMO DAI COMITATI NOTAV ALPIGNANO – LA GRONDA

ALPIGNANO – Il Salone Cruto esaurito nei posti venerdì 11 per la presentazione del nuovo libro di Maurizio Pallante (teorico della “decrescita felice”) Destra e Sinistra Addio. Per una nuova declinazione dell’uguaglianza (ed. Lindau).
La serata era organizzata dai Comitati No Tav di Alpignano e della Gronda, con il patrocinio del Comune di Alpignano. Presente tra i tanti amministratori in sala la sindaca di San Gillio Maria Grazia La Monica. Peccato per l’assenza di rappresentanza della amministrazione di Alpignano.

Le intenzioni degli organizzatori erano di collegare il tema della Torino-Lione alle argomentazioni politico-economiche dell’autore, dimostrando che grandi opere e crescita incontrollata sono facce della stessa medaglia.

Di introdurre, con una sintesi dei due temi, si è incaricato Marco Lazzaretti: “E’ evidente la forte relazione tra gli elementi di crisi della società, analizzati da Pallante, e le giustificazioni dei proponenti delle Grandi opere. Nel caso della Torino-lione, in particolare, il loro obiettivo è generare e sfruttare falsi bisogni nell’illusione di rilanciare la crescita, finanziando con denaro pubblico enormi progetti il più delle volte inutili”.

Più che una convenzionale presentazione di un libro, quella di Pallante è stata una vera relazione storico-economica per dimostrare che la Sinistra e la Destra storiche hanno fatto propria l’esigenza capitalistica di valutare positivamente il modello di produzione legato alla teoria del progresso e questo all’innalzamento costante del Pil.
Un’ideologia della crescita che, nelle condizioni attuali del mondo, porta alla distruzione delle risorse naturali, delle politiche di uguaglianza globale, e ad un inceppamento progressivo e inevitabile del nostro modello di sviluppo. In questo ambito, sarebbe la Sinistra ad avere più colpe, per aver tradito le motivazioni stesse delle sue origini: l’anelito all’uguaglianza. Interessante lo spunto sulla necessità di una nuova riflessione sulla spiritualità (distinta dalla religiosità) come veicolo di comprensione di un modo diverso di rapportarsi anche economicamente.

Argomenti non facili da assorbire ma che hanno tenuto il pubblico inchiodato alle sedie fino alla fine. E dovendo giudicare dall’esaurimento delle copie del libro, il messaggio ha suscitato grande interesse. Nutrimento per il pensiero, merce rara di questi tempi.

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