ADDIO PALIO DI ALPIGNANO? IL COMITATO RINUNCIA ALL’EVENTO

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di PINO SCARFÒ

ALPIGNANO – Ieri, martedì 24 maggio, si è tenuta la conferenza stampa indetta dal comitato promotore del Palio dij cossòt. Erano presenti gli Abà Luigi Piacentini, Espedito Palmieri, Andrea Arnone e Giovanni Lazzero dei borghi San Giacomo, Sassetto, Talle e Vecchio, Paolo Tusino del Gruppo Militare Andrea Provana e Patrizia Visconi del Gruppo Folk.

“Abbiamo dimostrato di essere disponibili ad organizzare la XVIII edizione della rievocazione storica del Palio, ma sono mancate le condizioni necessarie per preparare l’evento”, affermano concordi i membri del comitato. Tra le cause evidenziano i pochi e sporadici incontri con l’amministrazione comunale: “Da soli non possiamo assumerci tutte le responsabilità di un evento così importante e articolato”.

Dopo circa tre mesi di attesa, dall’ultima riunione con il vicesindaco Giovanni Brignolo di gennaio scorso, il comitato, all’inizio di aprile, scrive all’amministrazione sollecitando un ulteriore incontro per chiarimenti riguardanti lo svolgimento del Palio e l’ottiene per l’11 maggio. Cinque giorni dopo, il 16 maggio, il comitato invia una lettera in Comune motivando la propria rinuncia all’evento, evidenziando i pochi incontri avvenuti tra amministrazione e comitato e soprattutto dissociandosi dalla scelta dell’amministrazione di mescolare il medioevo con l’epoca storica del Palio (1678): “Esprimiamo tutto il nostro profondo rammarico dopo aver collaborato per 17 anni con varie amministrazioni comunali per promuovere la rievocazione sul territorio di Alpignano”.

“L’amministrazione vuole provare a riportare il Palio ad avere quello che era il principio fondante: un momento aggregativo per la città. Creare aggregazione nella citta, questo è l’obiettivo principale – afferma il vicesindaco Giovanni Brignolo – e aggiunge – l’amministrazione farà una delibera di giunta e come tutti gli anni indirà la manifestazione del Palio, individuerà il programma e il comitato promotore. La manifestazione deve essere una proprietà della città, per offrire ai cittadini di scendere in piazza per incontrarsi. Il senso del Comune è quello di coinvolgere la città e chi vuole essere partecipe di questo progetto le porte sono aperte. Noi inviteremo tutti i cittadini e tutte le associazioni a partecipare, chi ci sarà farà festa”.

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