ALPIGNANO, L’OPPOSIZIONE UNITA CONTRO IL SINDACO: “È UNA DELUSIONE, LA CITTÀ STA CADENDO A PEZZI”

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di PINO SCARFÒ

ALPIGNANO – Molti i cittadini che ieri sera (giovedì 29 giugno) hanno assistito, presso il salone Cruto di Alpignano, al dibattito pubblico “Un anno di giunta Oliva: dalla rivoluzione alla delusione”, organizzato da Sinistra Italiana. Al tavolo dei relatori, i consiglieri dell’opposizione Gianni Da Ronco e Leonardo Tucci di Alpignano Democratica, Roberto Voerzio e Renato Mazza del gruppo Misto. In sala, Cosimo Di Maggio del Movimento 5 Stelle. Ha moderato il dibattito l’ex sindaco Giuseppe Accalai, puntando immediatamente il dito sulla giunta Oliva e affermando che in campagna elettorale si è presentata ai cittadini suscitando grandi aspettative.

“Con questa maggioranza abbiamo cercato di instaurare un dialogo – ha esordito Accalai – ma non abbiamo ancora avuto il piacere di incontrarli in un confronto pubblico, per valutare insieme gli argomenti della città, cosa che hanno sempre detto in campagna elettorale. Quindi il dialogo lo cerchiamo noi, cominciando da questa serata pubblica, proprio per affrontare insieme i problemi della città e per discutere il futuro operato dell’amministrazione”.

Guardando al bilancio appena approvato dalla giunta Oliva, Accalai evidenzia la cancellazione delle risorse economiche a sostegno delle famiglie dei bambini che frequentano l’asilo nido don Minzoni: “Stiamo ancora aspettando il bando, e vediamo che cosa prevedranno”, incalza. Parlando di rifiuti, sottolinea che nel bilancio è stata prevista, per i commercianti, una riduzione della tassa rifiuti del 20-22 percento: “per favorirne la ripresa e la creazione di nuovi posti di lavoro – ci hanno detto – Ma non è così, perché di fatto si tratta di una mancia. Intanto, contestualmente, viene aumentata del 12 percento ai cittadini”. Il dibattito si riscalda sull’argomento Palio: “Dicono che i Borghi non vogliono partecipare all’evento, mentre, di fatto, sono loro che stanno snaturando la manifestazione. L’anno scorso non l’hanno fatta, dicendo che non c’erano soldi e che l’avrebbero realizzata quest’anno, ancora più bella. E che cosa hanno concretizzato? La rottura dei rapporti con i rappresentanti dei Borghi”.

Dal pubblico informano che il Comune ha richiesto la restituzione degli abiti storici, e qualcuno suggerisce di scrivere una lettera all’amministrazione, diffidandola dall’usare la parola Palio. L’elenco dei problemi prosegue con la ludoteca “che nei giorni scorsi è stata tolta all’associazione Comitato Genitori, per essere consegnata alla cooperativa che si aggiudicherà la nuova gestione del nido”, ha dichiarato Accalai. Qualche parola la spende anche sulla farmacia comunale, “che invece di essere messa a bando è stata riassegnata in modo diretto per altri dieci anni alla Multiservizi di Venaria”, e sulla manifestazione del 25 aprile “che quest’anno è stata celebrata in modo ridotto”, invitando l’Anpi a valutare quanto accaduto. Sugli immigrati presenti in città, Accalai riferisce che l’amministrazione attuale ha ricevuto 170 mila euro dallo Stato, “180 mila e 500 euro”, precisa un cittadino. Soldi che sono stati spalmati su diverse voci del bilancio “e non è stato previsto nemmeno un centesimo per organizzare un evento pubblico sull’argomento ad un anno dal loro arrivo”.

Qualche cittadino, soprattutto chi abita nei pressi dell’hotel Parlapà, si è mostrato preoccupato. Cosimo Di Maggio del M5S ha spiegato che i richiedenti asilo non sono abbandonati, ma sono seguiti dall’associazione che gestisce la struttura. Ha anche affermato che 300-400 presenze all’interno dell’hotel sono decisamente tante: “Sono numeri troppo alti per la nostra città e non permettono di realizzare un’integrazione”. Ha aggiunto che come gruppo consiliare hanno richiesto la chiusura della struttura. Parlando dell’operato dell’amministrazione, ha evidenziato che ci sono stati diversi problemi di comunicazione: “E’ mancata con i commercianti e con il Comitato Genitori. Sul nido aspettiamo di vedere che cosa scriveranno nel bando”. Sui ripetuti allagamenti provocati dalla pioggia, Accalai dice che l’amministrazione dovrebbe parlare con Smat per rivedere le tubature, “dato che Smat incassa 1 milione e 200 mila euro circa dal nostro Comune”.

Il microfono è passato anche ad altri consiglieri dell’opposizione: “La città sta cadendo a pezzi!”, ha esclamato Mazza. Di Maggio ha proposto l’apertura di un canale social istituzionale per far colloquiare cittadini e amministrazione. “Pensavo che questi baldi giovani avrebbero dato una svolta alla città, invece non vediamo nulla. Sono molto deluso”, ha affermato Tucci, invitando il pubblico presente in sala a partecipare numeroso alle sedute del consiglio comunale. “C’è tanta delusione. C’è l’attacco a tante cose e non c’è nemmeno un progetto per l’ex scuola Gramsci. Inoltre c’è un piano regolatore che potrebbe essere importante per rilanciare la città ancora fermo in Regione. Non c’è un’iniziativa seria, un esempio su tutti è il ponteggio in piazza Girolina”, sbotta Voerzio, concordando su quanto espresso sul Palio e sull’eventuale lettera da inviare all’amministrazione: “Se non ci risponderanno, come fanno di solito, presenteremo una mozione in consiglio”. “Ad aumentare la tassa rifiuti ai cittadini sono capaci tutti. Questa amministrazione si comporta come se fosse padrona della città, ma a noi serve che un’amministrazione si confronti con i cittadini”, ha dichiarato Da Ronco. Aggiungendo: “Questi amministratori stanno governando per chi li ha votati, ma voglio ricordare che hanno preso soltanto il 25 percento dei voti”.

Riprendendo l’argomento della scuola Gramsci, ha affermato di essere stato attaccato duramente in campagna elettorale “e qualcuno ha scritto che l’avrebbero aperta a settembre scorso, ma ad oggi non si sa ancora nulla. Questa amministrazione è inefficace e inefficiente, stiamo ritornando indietro di 50 anni”. Dal pubblico: “Stiamo ancora aspettando che le promesse siano mantenute”. “Hanno tolto pure il mini Palio per i bambini”. “L’amministrazione sta dividendo e impoverendo il tessuto sociale”, ha commentato Accalai e concludendo con un’informazione ai presenti: “Questa mattina, per poter utilizzare la sala per questo incontro, ho dovuto recarmi in Comune e presentare anche l’avviso di manifestazione senza finalità di lucro, come previsto dal Regio Decreto del 18 giugno 1931: Sicuramente una legge fascista che serviva ad impedire agli oppositori di riunirsi. Dopo quarant’anni che organizzo iniziative pubbliche è la prima volta che mi chiedono questo avviso di manifestazione. Vorremmo capire se anche alle altre associazioni e partiti, soprattutto di maggioranza, è stato riservato lo stesso trattamento”.

 

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