BILANCIO AD ALPIGNANO, DAL COMUNE CRITICHE ALL’EX SINDACO: “CI SONO BRUTTE SORPRESE, E DEBITI DA SALDARE”

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dall’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI ALPIGNANO

ALPIGNANO – Nel consiglio che si svolgerà il 20 luglio, i consiglieri sono chiamati a votare l’assestamento di bilancio insieme a una variazione.

Analizzando la situazione a oggi possiamo notare che non sono necessari grossi cambiamenti rispetto alla previsione fatta a marzo, se non per ciò che concerne una maggiore entrata di oneri di urbanizzazione per 62.500 €. Questo introito dipende per lo più dalle scelte politiche effettuate lo scorso anno, come ad esempio la decisione di incamerare oneri piuttosto che di far realizzare agli operatori opere a scomputo (il caso della rotatoria Nke, che sarebbe stata costruita peraltro su territorio sangilliese con oneri alpignanesi).

Avremmo deciso di destinare la totalità di questi oneri in parte sulla ristrutturazione/manutenzione del patrimonio comunale e in parte sul ripristino di parchi gioco, come già fatto lo scorso anno, ma purtroppo a mano a mano che si procede nel lavoro di risistemazione della complessa macchina comunale, si approfondisce anche la conoscenza delle cifre del nostro bilancio, del quale purtroppo esistono ancora pieghe che ogni tanto si aprono rivelando brutte sorprese, che ci obbligano a brusche sterzate rispetto a quanto vorremmo fare. È stato il pesante caso di Immogea, per citarne uno, e chissà che cosa troveremo ancora.

Proprio a questo proposito siamo costretti a dirottare il denaro che sarebbe stato destinato ai parchi cittadini per saldare debiti del 2015. Infatti l’amministrazione Da Ronco si era impegnata, con un atto di consiglio, a destinare 10.000 € alla parrocchia della Santissima Annunziata, per i fondi del culto derivati dalla Legge regionale 15/1989, denaro che il parroco Don Giovanni non ha mai ricevuto. Mentre altri 7000 € dobbiamo invece assegnarli all’asilo Caccia, come previsto dalla convenzione in essere con il comune, per lavori straordinari. Lavori effettuati, autorizzati, rendicontati nei tempi previsti all’amministrazione comunale in carica nell’anno 2015 e mai rimborsati.

L’amministrazione oggi non può esimersi dal riconoscere questi impegni di spesa e tradurli in versamenti ai due soggetti, che li aspettano da due anni.

Talvolta quindi alcune scelte importanti, che vanno incontro alle esigenze della città, non sono perseguibili, perchè qualcuno prima di noi, per ragioni che non conosciamo, non ha rispettato gli impegni presi.

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