“RIVALTA DIVENTA SÌ TAV”: L’ATTACCO DELL’EX SINDACO MARINARI

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di MAURO MARINARI (RIVALTA SOSTENIBILE)

RIVALTA – Rivalta Sostenibile ha governato cinque anni il paese, contrastando la realizzazione della nuova linea ad alta velocità Torino-Lione: opera inutile, costosa, devastante, non prioritaria e il 5 luglio 2012 il comune di Rivalta uscì definitivamente dall’Osservatorio Tecnico Tav.

Dopo 28 anni (è dal 1989 che si parla di Tav), tutto quello che per ora si è realizzato è una semplice discenderia di sette chilometri a Chiomonte. A ovest il Portogallo e la Spagna da tempo hanno abbandonato il Corridoio 5 che doveva collegare Lisbona a Kiev;  anche l’Ucraina ha rinunciato alla grande opera.

La Francia si è presa una pausa di riflessione. Si dice così quando finisce un amore e non si ha il coraggio di confessarlo al partner. Qualche giorno fa la Ministra dei trasporti francese, Elizabeth Bordé, ha dichiarato che è necessario riesaminare le strategie sulla mobilità. Ecco cosa ha detto al Senato francese il 20 luglio scorso: “Occorre prima di tutto migliorare l’esistente prima di reclamare dei miliardi per creare una nuova linea accanto alla vecchia”.

La nuova maggioranza rivaltese, formata dal PD e Sinistra Italiana,  il 27 luglio scorso ha ufficializzato la sua posizione SÌ TAV, approvando una mozione che prevede il rientro nell’Osservatorio Tecnico del Tav Torino-Lione, per proporre l’utilizzo della linea ferroviaria esistente, proposta più e più volte bocciata dall’Osservatorio.

Come recita il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 10 gennaio 2010, i comuni che partecipano ai lavori dell’Osservatorio devono dichiarare di essere d’accordo con l’opera.

Dunque non ci sono più dubbi: i nuovi amministratori rivaltesi sono SÌ TAV e vogliono tornare al passato, a una presenza nell’Osservatorio TAV praticata per anni che ha prodotto il bel risultato di far passare una linea ferroviaria ad alta velocità a pochi metri dal nostro paese. Una scelta perfettamente in linea con la sindrome Nimby della serie “che si faccia la TAV, l’importante è che non si faccia nel mio cortile”..se poi è utile o meno, se sottrae risorse importanti all’emergenze nazionali (in primis la ricostruzione delle zone terremotate) pazienza, “non è un nostro problema“.

E il passato torna con un “nuovo” sindaco, Nicola De Ruggiero, che per cinque anni ha fatto l’assessore all’Ambiente nella Giunta regionale presieduta da Mercedes Bresso, convinta SÌ TAV.

Un assessore regionale che il 14 dicembre 2005 scriveva al Comitato Rivalta Sostenibile: “Ribadisco la convinzione che per la Valle di Susa ci siano più vantaggi come per esempio la riduzione drastica del traffico pesante dalle strade e dai paesi della zona. Altre soluzioni sembrano poco percorribili: il potenziamento della vecchia linea sarebbe addirittura peggiore per il fatto che si aprirebbero i cantieri dove oggi passa la ferrovia, ovvero nel pieno del centro abitato” Esattamente una posizione contraria di quella prevista dalla mozione di rientro nell’Osservatorio.

Questa maggioranza è anche sostenuta dal partito Sinistra Italiana. Capolista e più votata è stata l’assessore Cerrato, che il 5 luglio 2012 votò a favore dell’uscita definitiva dell’Osservatorio e l’8 luglio di quell’anno dichiarava a La Stampa: “L’Osservatorio e ormai ridotto a un non luogo e le decisioni si prendono altrove“.

La signora Cerrato era candidata sindaco alle comunali del 2012, nel suo programma elettorale si affermava: “Il TAV non lo vogliamo, non vogliamo alcuna grande opera inutile nel Rivalta né altrove. Inutile perché non necessaria“.

Queste scelte, o meglio questi compromessi, forse significano che l’importante non è la coerenza e l’onestà intellettuale, ma la poltrona.

Dunque il passato ritorna e con esso anche il rischio di un territorio asservito ai grandi interessi delle grandi appalti, devastato da un’opera inutile e costosissima.

 

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