COLLEGNO / RIVOLI: GIOVANE MUORE DOPO ESSERE STATO DIMESSO DAL PRONTO SOCCORSO, L’ASL SI DIFENDE DALLE ACCUSE

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COLLEGNO / RIVOLI – A seguito della morte improvvisa del giovane Federico Carpinelli, 31 anni, capitano dell’Olympic Collegno, è nata una polemica sulla gestione del caso da parte del pronto soccorso di Rivoli. L’uomo era infatti andato all’ospedale nella notte di martedì perchè aveva dolori addominali e vomito. Era stato dimesso dal pronto soccorso per una gastrite, ma è morto poche ore dopo per un arresto cardiocircolatorio. L’Asl interviene sul caso con una lettera del direttore generale, che pubblichiamo qui sotto.

di FLAVIO BORASO (Direttore generale AslTo3)

In merito al decesso del paziente F.C. di anni 31 si comunica quanto segue: il paziente è giunto al DEA di Rivoli l’8 agosto scorso ore 9,31 lamentando da alcuni giorni un dolore gastrico di lieve entità, accompagnato da qualche episodio di vomito. Sulla base della sintomatologia clinica riferita e dell’assenza di precedenti noti di natura cardiovascolare ( svolgendo peraltro attività sportiva agonistica) il medico accettante ha orientato l’iter diagnostico-terapeutico verso una problematica di origine gastrico-digestiva con rapido miglioramento e soggettivo benessere del paziente stesso. Il paziente è stato dunque dimesso 4 ore dopo, dopo aver eseguito esami ematochimici ed ecografia addominale, risultati tutti nella norma.

 

In serata il paziente, colpito presso il proprio domicilio da arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare è stato rianimato ed è stato quindi trasportato in pronto soccorso in condizioni estremamente critiche. Nell’iter diagnostico terapeutico intrapreso nel corso dell’accesso di Pronto Soccorso, oltre alla costante rianimazione cardiopolmonare messa in atto dal personale presente a Rivoli si è provveduto ad effettuare una valutazione ematochimica ed un esame ecocardiografico: i sanitari hanno ritenuto comunque necessario escludere la causa ischemica del quadro clinico, sebbene la presentazione non avesse un quadro tipico.

Il paziente è stato pertanto trasportato presso l’Ospedale San Luigi di Orbassano, perché in corso manutenzione tecnica presso la sala di emodinamica del PO di Rivoli, e sottoposto a studio emodinamico coronarografico, che ha rilevato un quadro coronarico nella norma.

Sebbene non si possa escludere la presenza di una patologia cardiaca non coronarica misconosciuta pre esistente, quale una cardiomiopatia o altre alterazioni congenite che possono condurre a morte improvvisa per fibrillazione ventricolare, nessuna di queste patologie è comunque correlabile con il quadro clinico con il quale il paziente si era presentato in Pronto Soccorso la mattina stessa. Sulla base della sintomatologia e degli accertamenti già eseguiti nella mattinata di martedì, non ci sarebbero state indicazioni all’esecuzione di ulteriori accertamenti che potessero rilevare una patologia cardiaca.

Pertanto:

1) le patologie non coronariche potenzialmente causa di morte improvvisa da arresto cardiaco non correlano in alcuna maniera con la sintomatologia descritta dal paziente nella visita del mattino ;

2) il medico di pronto soccorso ha quindi seguito un iter sostanzialmente ineccepibile nella gestione di un quadro clinico estremamente frequente in DEA quali sono i disturbi digestivi. Nessuno dei segni, sintomi od accertamenti eseguiti poteva indirizzare il medico verso un ulteriore approfondimento diagnostico ;

3) in sostanza il paziente è stato dimesso alle 14 asintomatico e senza che vi fossero delle alterazioni cliniche o strumentali che potessero suggerire la necessità di ulteriori accertamenti.

A questo punto solo il riscontro autoptico potrà fornire utili indicazioni sulle cause della morte del giovane. I primi ufficiosi riscontri (l’esame è stato effettuato questa mattina) comproverebbero la causa cardiaca su base elettrica o per alterata morfologia del muscolo cardiaco: i due episodi di ricovero in pronto soccorso, in tal caso, sarebbero assolutamente non in relazione fra loro ma frutto di una drammatica coincidenza.

Siamo costernati e nell’esprimere la nostra vicinanza alla Famiglia, ci rendiamo disponibili a collaborare con massima trasparenza per fare chiarezza su questa tristissima vicenda che ha colpito così violentemente questa famiglia ma ha lasciato un segno importante anche tra i nostri operatori del Pronto Soccorso.

 

Flavio BORASO

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1 COMMENTO

  1. Classica giustificazione di rito
    Forse sarebbe meglio che i medici tornino a fare il loro mestiere con la professionalità che questo incarico richiede oltre l etica
    poi a livello politico probabilmente la legge finanziaria di 2 anni fa a fatto si che esami se ne facciano il meno possibile magari con un semplice elettrocardiogramma visto che anche le pietre sanno che i disturbi gastrici possono essere avvisaglie x problemi al cuore il povero Federico si sarebbe potuto salvare lo avete dimesso alle 2 del pomeriggio lui è stato male alle 8
    Credo abbiate grosse responsabilità caro direttore
    Mugavero Giuseppe

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