RIVOLI, NO AL PRESEPE IN COMUNE: RESPINTA LA MOZIONE DI FORZA ITALIA

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di STEFANO TONIOLO

RIVOLI – Ciò che ha suscitato polemiche piuttosto accese nell’ultimo consiglio comunale di Rivoli è stata la mozione di Forza Italia sull’istituzione di un presepe, la quale ha visto MDP-Liberi e Uguali non partecipare al voto. “Appare necessario che le comunità cristiane si battano per professare liberamente la propria religione – ha spiegato il consigliere Senatore, illustrando la mozione – storicamente i cristiani sono sempre stati perseguitati”.

Non sono mancate le critiche a tali affermazioni, soprattutto da parte dei consiglieri di maggioranza, ad eccezione del consigliere Filattiera (Moderati), che si è detto favorevole alla mozione. “Qui facciamo i razzisti al contrario – ha spiegato Filattiera – pretendo di poter professare la mia religione nel mio paese, senza che un cittadino di un’altra religione si senta offeso”. Diversa l’opinione di altri consiglieri di maggioranza. “Ritengo offensive una serie di premesse”, ha detto la consigliera Pasqualotto. Più veemente invece è stato l’intervento del consigliere Garrone del Partito Democratico “È un significato politico quasi di supremazia di un culto rispetto ad un altro. L’amministrazione deve occuparsi di altro”. A calmare gli animi è intervenuto il sindaco, che ha portato la discussione su un altro piano. “Non impegniamo un ufficio per un presepe. Se uno conosce un po’ la città, il presepe è diffusissimo”, ha dichiarato Dessì.

Ad ogni modo la mozione è stata respinta, nonostante l’emendamento del Movimento 5 Stelle, che cassava le premesse e sgravava i consiglieri comunali dall’obbligo di fornire il materiale per la realizzazione del presepe.

La discussione è proseguita con la mozione del Movimento 5 Stelle finalizzata a rendere subito disponibili le riprese video delle sedute del consiglio comunale. La mozione ha visto perplessi alcuni esponenti della maggioranza, scoraggiati dal costo che avrebbe l’operazione oggi. È stato il vicesindaco, Franco Rolfo, a spiegare che il costo proposto da Telcom, che attualmente si occupa della gestione del servizio di streaming, si aggira intorno ai 3.500 euro annui più IVA, che si aggiungerebbero ai circa 22mila che il Comune attualmente spende per il servizio di diretta streaming.

“Personalmente i 3500 euro mi mettono in imbarazzo – ha dichiarato Messineo del Movimento 5 Stelle – ma il nostro obiettivo è di cambiare mentalità”. Durante la discussione era stato proposto, sempre dal Movimento 5 Stelle di appoggiarsi ad altri operatori gratuiti o comunque più convenienti, anche grazie all’inserzione di banner pubblicitari. In realtà anche questa proposta ha suscitato scetticismo o, quantomeno, prudenza. “Politicamente ritengo che 3500 euro possano essere spesi per altro – ha affermato la consigliera Pasqualotto di MDP/Liberi e Uguali – vorrei un parere legale per sapere se possiamo utilizzare questi altri siti gratuiti con pubblicità”.

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