RIVOLI, APERTO IL NUOVO CENTRO CONTRO I DISTURBI ALIMENTARI: NEGLI ULTIMI TRE ANNI 91 CASI GRAVI DI ANORESSIA E BULIMIA

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DALL’UFFICIO STAMPA DELL’ASL

RIVOLI – E’ stato istituito presso l’Ospedale di Rivoli un Centro di 1° livello per i disturbi alimentari; in questi anni i pazienti con tali problematiche venivano certamente presi in carico presso i servizi di riferimento, in particolare la Neuropsichiatria infantile, ma non era finora disponibile un centro strutturato con percorsi di intervento multidisciplinari e con uno specifico programma di presa in carico precoce per ridurre i tempi fra l’esordio della malattia e l’inizio delle cure.

Il sintomo alimentare in età evolutiva altera profondamente la vita delle pazienti e delle loro famiglie, provocando conseguenze fisiche che possono diventare anche gravissime fino a richiedere l’ospedalizzazione: finora, erano disponibili per la presa in carico dei disturbi alimentari più gravi e conclamati in ambito ospedaliero 3 centri di 2° livello rappresentati dal centro dell’ASL TO4 presso l’Ospedale di Lanzo (diretto dalla Dr.ssa Panzeca), dalla Neuropsichiatria universitaria dell’OIRM- S-Anna (diretta dal Prof. Vitello), e dal centro presso l’ospedale Molinette- Città della salute di Torino (diretto dal prof. Fassino).

L’istituzione nell’ASL TO3 di un Centro di 1° livello sui disturbi alimentari a Rivoli, consente di lavorare non soltanto sulla riduzione del tempo fra l’esordio della malattia e l’inizio delle cure (prevenzione secondaria) ma anche sulla riduzione del danno attraverso un contesto specifico multiprofessionale di cura e trattamento nella stesso ambito territoriale.

L’esigenza di arricchire e qualificare la risposta della rete aziendale, strutturando un centro a Rivoli, deriva in generale dalla necessità di fornire una risposta adeguata ed il più possibile precoce ad un problema di salute pubblica, quello dei disturbi alimentari, in preoccupante crescita.

Gli effetti dei disturbi sulla qualità fisica e psichica della vita delle giovani pazienti (che rappresentano la prevalenza degli utenti) sono spesso devastanti se non trattati tempestivamente, e possono diventare condizione permanente negli anni successivi e nei casi più gravi condurre alla morte.

I dati parlano di tassi di mortalità ad esempio per anoressia che superano il 10%: si tratta della malattia psichiatrica con tasso di mortalità più elevato. Anoressia e bulimia rappresentano la seconda causa di morte fra adolescenti di sesso femminile, dopo gli incidenti stradali. Se trattati adeguatamente i disturbi del comportamento alimentare possono tuttavia risolversi nell’arco di tre-quattro anni e nel 70-80% dei casi la guarigione è stabile.

Nell’ASL TO3, nell’ultimo triennio sono state erogate oltre 1.800 prestazioni specialistiche fra visite, programmi di psicoterapia e colloqui con genitori, con 91 casi conclamati di anoressia e bulimia di una certa gravità. La prevalenza dei pazienti in carico in questi anni è stata tendenzialmente giovane, di sesso femminile, con influenze da parte di una cultura occidentale che enfatizza il corpo magro femminile come simbolo di bellezza e di successo; fattori di rischio specifici sono costituiti dall’obesità e da fattori emergenti in adolescenza quali autovalutazione negativa, perfezionismo, alcoolismo nei famigliari, alte aspettative genitoriali, patologie della gravidanza e del parto, commenti critici della famiglia e degli amici su peso e forma. Si rileva poi fra le pazienti, la presenza di persone più a rischio quali i frequentatori di scuole di danza, di stilismo e di moda, di palestre, indossatrici e fotomodelle.

L’attivazione del nuovo Centro per i disturbi alimentari determina un notevole sforzo per l’ASL TO3: viene messa a disposizione dei pazienti una equipe multidisciplinare coordinata dal dottor Marco Rolando (Dipartimento Materno Infantile ) composta da uno Psichiatra, due Neuropsichiatri, una Dietologa, una Dietista, tre Neuropsichiatri infantili anche presso le sedi di Collegno e Pinerolo, nonché Psicologi psicoterapeuti.

Il nuovo Centro è rivolto a pazienti (in particolare anoressia e bulimia) di età compresa fra i 9 ed i 22 anni residenti nell’ASL TO3. Uno specifico progetto prevede l’organizzazione del centro, il percorso assistenziale, le varie fasi che coinvolgono tutte le professionalità citate e che partono dall’anamnesi, alla valutazione delle condizioni fisiche, dalla diagnosi al coinvolgimento della famiglia, fino all’intervento terapeutico che, nei casi più gravi, potrà prevedere il ricovero nei centri specializzati di 2° livello.

L’accesso al Centro di 1° livello sui disturbi alimentari a Rivoli è stato reso molto semplice ed immediato attraverso i Medici e Pediatri di famiglia e/o con una semplice prenotazione effettuata presso i CUP aziendali di “ prima visita per disturbi alimentari” che determinerà immediatamente la presa in carico nel percorso di diagnosi e cura.

“Lo sforzo messo in campo dall’ASL TO3 per disporre di un centro di riferimento di 1° livello per i disturbi alimentari, nella nostra ampia area territoriale, è notevole” sottolinea il dottor Flavio Boraso – Direttore Generale dell’ASL TO3 “sono però gli stessi dati epidemiologici sull’evoluzione di queste patologie che indicano l’assoluta necessità di attrezzarci per evitare la cronicizzazione con risposte adeguate fin dalla delicata fase di trattamento precoce. Anni fa ho avuto modo di lavorare all’istituzione di uno dei 3 centri di 2° livello in Piemonte (quello aperto presso l’ASL TO4 a Lanzo) , ma nel caso dell’ASL TO3 si rende necessario istituire a Rivoli un riferimento aggiuntivo che operi in modo multidisciplinare collocandosi ad un livello intermedio fra l’intervento del singolo Specialista ed il centro Ospedaliero di riferimento.La risposta ottimale è quella della Rete: le professionalità e le esperienze aziendali convergono e si coordinano nella risposta del Centro di 1° livello che a sua volta troverà nei Centri di 2° livello (ASL TO4, OIRM e Città della salute) adeguato appoggio per i casi a maggiore complessità. E’ uno sforzo notevole della Squadra Aziendale, che si integra in tutto per tutto con l’operato della Squadra Regionale nel completamento della risposta”.

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