COLLEGNO REGISTRERÀ I FIGLI DELLE COPPIE GAY: “IL SINDACO NON HA CONSULTATO IL CONSIGLIO, È SCIACALLAGGIO IDEOLOGICO SULLA PELLE DEI BAMBINI”

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Il sindaco Casciano. A destra, la sindaca Appendino con la coppia che ha registrato il figlio in Comune

 

 

 

 

 

 

 

COLLEGNO – Dopo l’annuncio riguardante i 10 Comuni, tra cui Collegno, che si sono dichiarati favorevoli e intendono seguire quanto fatto da Torino per la registrazione anagrafica dei bambini di coppie gay, interviene l’avvocato e consigliere comunale del centrodestra Carlo Boetti Villanis. E lo fa attraverso un post su Facebook: “Con questa iniziativa si viola consapevolmente la legge dello stato – spiega il consigliere di opposizione – non è legale, tanto è vero che a Torino il Prefetto è intervenuto ed ha annullato la registrazione anagrafica. La registrazione in questi termini viola la legge anagrafica ed è una provocazione politica per spingere o ad una legge che lo consenta, o, impugnando il provvedimento del Prefetto che la annulla, a qualche sentenza interpretativa che dia un substrato di diritto ad una follia ideologico-biologica, che certifica solo l’egoismo di chi vuole essere genitore senza la possibilità biologica di esserlo, ed a scapito del minore che invece ha il sacrosanto diritto biologico e naturale di avere una madre ed un padre. Si tratta di sciacallaggio ideologico sulla pelle di bambini che non possono difendersi. E, peggio che mai, il sindaco di Collegno lo ha fatto senza consultare il Consiglio Comunale, che è l’organo di controllo politico-amministrativo della Città, sottraendosi al confronto democratico di cui evidentemente ha timore”.

Ma non solo: “I sindaci favorevoli alla registrazione anagrafica di bambini come figli di due padri o di due madri, di fatto fanno i “fenomeni con il portafoglio degli altri” (per evitare espressioni più colorite) – ha aggiunto Boetti Villanis – infatti poiché la registrazione anagrafica è il recepimento di una dichiarazione che il cittadino rende all’Ufficio di Stato Civile, ed è un atto pubblico, per il sindaco che la recepisce non c’è sanzione (a meno di qualche pm che ipotizzi un concorso di reato); ma per il cittadino che rende la falsa dichiarazione “il bambino è figlio mio e di….”) e uno dei due non è il genitore, c’è il reato di falso in atto pubblico”.

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