RACCOLTA RIFIUTI, PER CIDIU 423MILA EURO DI UTILE E 350 DIPENDENTI A TEMPO INDETERMINATO

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di STEFANO TONIOLO

COLLEGNO – Approvato il bilancio del 2017 di Cidiu S.p.a., i dirigenti hanno fatto una riflessione sull’andamento dell’azienda alla luce degli investimenti e degli obiettivi da raggiungere. Ne hanno parlato il direttore generale di Cidiu S.p.a., Silvio Barbiera, e l’amministratore unico di Cidiu Servizi S.p.a., Riccardo Civera.

Dottor Barbiera, quali sono le vostre considerazioni riguardo al bilancio recentemente approvato?

“Il bilancio si è chiuso con un utile di 423.363 euro, a fronte di un valore della produzione di 38,5 milioni di euro. Per quanto riguarda gli investimenti sono in linea con gli ultimi esercizi, nel senso che sono rivolti al rinnovo del parco mezzi (abbiamo 135 mezzi operativi). Negli ultimi anni sono stati fatti degli investimenti importanti per una conversione eco-compatibile, visto che siamo una società che si occupa di ambiente. Con il 2018, anche se il bilancio è riferito al 2017, avremo il 90% del nostro parco mezzi che sarà elettrico, bimodale o a gasolio, ma con una forte riduzione degli euro 4, che rimane al 17% del parco mezzi, e degli euro 5 (al 10%). Fino a tre o quattro anni fa questa percentuale era ribaltata”.

Dottor Civera, abbiamo parlato di investimenti, quali sono, quindi, i progetti in cantiere e gli obiettivi che vi siete prefissati di raggiungere?

“Sul fronte della nettezza urbana la volontà è di migliorare l’efficienza dei servizi per arrivare ad una diminuzione dei costi per i cittadini, mantenendo inalterata e, se siamo bravi, migliorando, la qualità del servizio reso. In termini più specifici stiamo investendo nei mezzi a basso impatto ambientale: su alcune categorie di mezzi stiamo anche valutando di introdurre l’alimentazione a metano. Inoltre, siamo partiti con una revisione a tappeto della dotazione dei contenitori assegnati al singolo utente in modo da costruire una banca dati precisa e sicura degli utenti e dei contenitori, così da poter garantire nel 2019 ai comuni soci dei dati certificati, che potranno utilizzare per la tariffa puntuale, che si basa sul principio che chi inquina paga. Sul fronte impiantistico invece stiamo operando investimenti per l’ampliamento della discarica gestita da ‘Cidiu Servizi’ e garantire un’attività a questo ramo dell’azienda per i prossimi sette o otto anni. Poi stiamo facendo molti investimenti volti alla riconversione della parte dell’impianto di trattamento della frazione organica. In generale come obiettivo ci siamo preposti di essere sempre più efficienti ed economici a fronte di una qualità del servizio, che vogliamo garantire e che deve puntare alla sostenibilità. Sull’impianto di Druento dobbiamo riuscire a inserirci in attività di recupero e riciclo. Stiamo già facendo il compost ‘Zolla Amica’, che comunque stiamo producendo in quantità ancora limitata”.

Attualmente quanti sono gli occupati dell’azienda?

“A livello di gruppo Cidiu abbiamo 350 dipendenti a tempo indeterminato e una quarantina di dipendenti a tempo determinato, calcolati sull’arco dell’anno, perché ci sono alcuni periodi di punta in cui possiamo essere più di quattrocento. Adesso stiamo attivando dei tirocini formativi: ne abbiamo sei in questo momento e ne attiveremo altri sei nel prossimo mese e mezzo. Sono persone segnalate dagli uffici del lavoro, che non vengono messe in sostituzione di gente che manca, ma affiancano altri dipendenti dell’azienda, fornendo loro un’opportunità di apprendimento per eventuali impieghi futuri da noi o in aziende analoghe alla nostra”.

Parlando di benefici, invece, quali vantaggi traggono i comuni soci?

“A livello di costi siamo nella media e, probabilmente, al di sotto della media. Il costo medio del servizio di gestione dei rifiuti per i nostri comuni è di poco meno di 300 euro a tonnellata a fronte di un costo medio nazionale di 335 euro, mentre nel torinese è di 371. Noi ci attestiamo a 298 euro. Siamo in un ambito di dignitosa efficienza”.

Ci saranno novità per i cittadini?

“Dipende dalle scelte dei comuni soci. Noi cerchiamo di fare bene il nostro lavoro di igiene urbana, dando la possibilità di perseguire le scelte politiche e ambientali dei comuni. L’ultimo dato recente ci dice che sfioriamo il 65% con la raccolta differenziata, anche se la realtà dei grandi agglomerati urbani non è sempre semplice. Stiamo lavorando per garantire ai comuni l’aspetto della certificazione del dato per la tariffa puntuale. Dobbiamo essere in grado di dare ai comuni un dato certificato su cui l’utente non abbia da ridire. È un’operazione non banale, essendo fatta su un bacino di 260.000 abitanti. È un obiettivo ambizioso, ma necessario”.

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