OSPEDALE DI RIVOLI, AGGREDITO UN INFERMIERE

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dall’UFFICIO STAMPA NURSIND

RIVOLI – Ennesimo episodio di aggressione al personale sanitario. Questa volta è avvenuto nel presidio di Rivoli precisamente nel pronto soccorso dell’ospedale della prima cintura torinese. Nella serata di ieri un paziente in attesa con un codice di bassa intensità, dopo ripetuti inviti a non sostare dietro la porta della sala visita, ha spintonato e sferrato un pugno al volto ad un infermiere dopo l’ennesimo invito, da parte di quest’ultimo, a spostarsi in sala di attesa.

Dobbiamo ringraziare che non si siano aggravate le dinamiche grazie alla pronta reazione di un parente di un altro paziente, agli interventi della guardia giurata e dei carabinieri prontamente intervenuti al fine di identificare l’aggressore per poi allontanarlo prelevandolo in custodia dal presidio. All’infermiere prontamente soccorso sono stati riconosciuti cinque giorni di prognosi.

Oramai queste aggressioni le subiamo continuamente in ogni presidio” – riferisce Giuseppe Summa segretario provinciale del Nursind. “Abbiamo visto e continuiamo a segnalare la gravità di queste azioni che gli infermieri subiscono quotidianamente. Le statistiche parlano chiaro e vediamo come il 50% delle aggressioni avvengono nei servizi di emergenza urgenza e servizi psichiatrici con picchi maggiori nei pronto soccorso e servizio di emergenza territoriale. Sono necessarie pene più severe e l’adeguamento degli organici delle strutture a maggior rischio oltre che un ampliamento e potenziamento dei servizi territoriali con presa in carico dei pazienti affetti da patologie croniche e pazienti fragili al fine di limitare gli accessi impropri ai Pronto Soccorso“.

Nursind ritiene che si debba svolgere ed attuare una forte azione deterrente prevedendo un’aggravante per atti di aggressione al personale sanitario, bisogna che sia consentito ed attuato il fermo di polizia per chi commette questi reati, devono partire procedimenti d’ufficio. Gli infermieri non devono subire queste aggressioni solo perchè stanno svolgendo il loro lavoro.

Ci auspichiamo che a livello regionale – spiega ribadisce Francesco Coppolella Segretario regionale Nursind del sindacato degli infermieri “sia impartito ad ogni azienda e con la massima urgenza l’obbligo di dotarsi di un protocollo di comportamento che non lasci tolleranza a questi episodi, strumento necessario ed imprescindibile che comprenda un servizio di supporto legale ed anche psicologico nei confronti dei dipendenti che subiscono episodi di violenza sui luoghi di lavoro. Aziende sanitarie, regione e sigle sindacali devono eseguire la massima cooperazione con le autorità competenti ed essere messe in grado dalle leggi di affrontare questa problematica in elevata crescita solo così  possiamo permettere al singolo dipendente vittima di aggressioni di vincere la paura e il timore“.

Nursind, il sindacato degli infermieri, da anni è sempre in prima linea nel contrastare la problematica e rispondono presenti a quest’appello in attesa che le aziende la regione si uniscano a loro in questi interventi quanto non mai necessari.

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