A COLLEGNO LA PIÙ GIOVANE IMPRESARIA FUNEBRE DELLA PROVINCIA: LA STORIA DI VERONICA

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di DORA MERCURIO

COLLEGNO – Veronica Gulli, 28 anni e molto fiuto per gli affari ereditato dai suoi genitori: è lei la più giovane impresaria funebre della cintura torinese.
Dall’anno scorso infatti porta avanti l’azienda creata 28 anni fa da suo padre Enrico.

Il fatto che sia riuscita a mantenere alto il nome dell’impresa e a farsi strada in un ambiente tipicamente maschile è poi sicuramente segno di quanto la forza di volontà e l’impegno siano la base su cui costruire il proprio successo.

Cosa ti ha spinto a rilevare l’impresa funebre creata da tuo padre?

“L’orgoglio di portare avanti un nome. Papà è sempre stato un gran lavoratore e ha fatto tanto soprattutto per la città di Grugliasco, dove l’impresa è nata 28 anni fa ed è molto conosciuta – ci spiega Veronica – ho voluto aprire la nuova sede a Collegno per ampliare il nostro spazio operativo. Ho poi voluto investire su una città intraprendente, attiva e dinamica”.

Qual è il rapporto con i tuoi colleghi impresari?

“Il rapporto è ottimo – continua Veronica – con alcuni impresari siamo anche riusciti a creare dei rapporti di amicizia. Non è un ambiente facile è vero, ma probabilmente influisce tanto anche il carattere delle persone. Anche i miei collaboratori mi rispettano molto. I miei genitori poi mi hanno insegnato che i portantini non sono semplici dipendenti, ma sono uno strumento per far crescere l’azienda. È uno scambio reciproco e c’è rispetto da entrambe le parti”.

Secondo te, le famiglie si sentono più a loro agio a rapportarsi con una donna in un momento così difficile come può essere la morte di una persona cara?

“Le donne impresarie sono pochissime, quindi forse all’inizio può sembrare “strano” che sia una ragazza a svolgere un ruolo che per tanti anni hanno svolto solo gli uomini. Come donna credo di avere forse una marcia in più, ma come ho detto prima, probabilmente tanto fa il carattere. Non faccio nessuna difficoltà a rapportarmi con le famiglie perché faccio tutto con il cuore”.

Abbiamo chiesto ancora a Veronica cosa ne pensa della pubblicità “satirica” dell’impresa romana Taffo, molto attiva sui social network.

“Credo che la Taffo abbia una linea sottile di rispetto e di ironia. Una volta la morte era un tabù, ora soprattutto i più giovani cercano di esorcizzarla ridendoci su e fanno bene. Forse in una città come Roma (ndr- città in cui ha sede l’impresa Taffo) su queste cose ci si scherza di più, qui magari potrebbe essere più difficile fare una pubblicità così”.

L’ultima domanda alla giovane impresaria di Collegno, per sapere come reagiscono generalmente le persone quando sanno del suo lavoro. “Subito fanno la faccia un po’ scioccata. È un lavoro che non ti aspetti per una ragazza giovane, poi però si fanno una risata. Anche questo può essere un modo per esorcizzare un lavoro così delicato”.

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