FARMACIA DI ALPIGNANO, IL TAR DÀ TORTO AL COMUNE: L’ASSEGNAZIONE È DA RIFARE

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di FABIO TANZILLI

ALPIGNANO – E ora cosa succederà alla farmacia comunale di Alpignano, che dal 1994 viene gestita dall’Azienda Speciale Multiservizi di Venaria e che dal 2017 aveva ottenuto il rinnovo dell’incarico per 10 anni?

La procedura di assegnazione della gestione è stata annullata dal Tar, perché ritenuta illegittima. È tutto da rifare.

A fine marzo il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha accolto il ricorso presentato dalla Farmacie Comunali Torino spa contro il Comune di Alpignano, il Comune di Venaria e l’Azienda Speciale Multiservizi di Venaria Reale, società che dipende dal Comune di Venaria. I giudici hanno condannato i tre enti al pagamento delle spese di lite a favore della Farmacie Comunali Torino spa, che aveva presentato il ricorso: dovranno pagare 4500 euro, più le spese accessorie di legge e il rimborso del contributo unificato.

Ma soprattutto il Tar ha ordinato al Comune di Alpignano di cambiare metodo di assegnazione e di “rinnovare la procedura di scelta della modalità di gestione della farmacia di cui ha la titolarità”.

Il Comune dovrà quindi attuare una nuova procedura per scegliere il gestore della farmacia, secondo le modalità previste dalla legge, non ripetendo gli stessi errori fatti nel 2016 (anno in cui venne assegnato l’incarico). Comunque sia, il Tar non ha obbligato il Comune di Alpignano a fare una gara pubblica per individuare il gestore della farmacia. L’amministrazione Oliva potrà “ancora scegliere tra diverse forme di gestione del servizio farmaceutico”.

I fatti risalgono al 2016: l’amministrazione comunale aveva infatti assegnato l’incarico direttamente all’azienda multiservizi di Venaria Reale per 10 anni tramite un’apposita convenzione tra due enti pubblici: il Comune di Alpignano e il Comune di Venaria. Senza fare un bando di gara o applicare altri metodi previsti in questi casi (lettere di invito tra più aziende, procedure negoziate, ecc.).

Per ottenere questo obiettivo, appena vinte le elezioni, nel giugno 2016 l’amministrazione Oliva aveva revocato la precedente delibera approvata dalla giunta dell’ex sindaco Da Ronco che, al contrario, voleva fare una gara pubblica attraverso un bando per scegliere il nuovo gestore della farmacia. Successivamente aveva approvato la convenzione tra i due Comuni (Alpignano e Venaria) per assegnare la gestione all’azienda multiservizi di Venaria.

Su questo tema c’era stata “battaglia” politica prima in commissione e poi in consiglio comunale. La nuova amministrazione comunale rinunciò al bando di gara proposto da Da Ronco e scelse di avviare un confronto esclusivo e preferenziale con il Comune di Venaria e con l’azienda multiservizi, a cui poi ha affidato l’incarico a partire dal 1° gennaio 2017.

Sempre nel 2017 la Farmacie Comunali Torino spa aveva però presentato ricorso al Tar del Piemonte contro questa decisione del Comune di Alpignano, ritenendo illegittima l’assegnazione all’Azienda Speciale Multiservizi di Venaria e l’accordo fatto tra i due Comuni.

Ora il Tar ha accolto il ricorso delle Farmacie di Torino ed emesso sentenza dando torto ai Comuni di Alpignano e Venaria, annullando tutte le delibere e gli atti comunali approvati per affidare l’incarico all’Azienda Speciale Multiservizi Venaria Reale (delibere di giunta, dei consigli comunali di Alpignano e Venaria, la convenzione per l’affidamento di durata decennale  “per la gestione condivisa del servizio farmaceutico”, ecc.).

Secondo i giudici amministrativi piemontesi, che nella sentenza hanno richiamato quanto già stabilito in merito dalle normative europee, dal Consiglio di Stato e dall’Anac, l’errore sta nella convenzione di partenariato fatta tra i due Comuni per affidare l’incarico decennale, trattandosi di due enti pubblici: “Il rischio infatti è quello di violare i principi comunitari a tutela della concorrenza” scrivono i giudici. E in questo caso la farmacia non può essere affidata con il metodo del “partenariato pubblico-pubblico” tra i Comuni di Alpignano e Venaria, come invece era stato attuato nel 2016.

“Se infatti è ravvisabile un interesse pubblico in capo al Comune di Alpignano, ossia l’organizzazione e l’erogazione per la propria collettività del servizio pubblico farmaceutico – scrive il Tar – al contrario non emerge alcun interesse pubblico legato alla gestione della farmacia in capo al Comune di Venaria Reale. In particolare, non viene in alcun modo evidenziato l’interesse che la collettività di Venaria Reale avrebbe nel servirsi di una farmacia nel territorio del comune di Alpignano, tenuto anche conto della distanza tra il Comune di Venaria Reale e il Comune di Alpignano nonché del numero delle farmacie esistenti nel Comune di Venaria Reale”.

“Avevamo ragione noi. Il sindaco e giunta comunale ora si prendano le loro responsabilità – commenta l’ex primo cittadino e consigliere di opposizione Gianni Da Ronco, che anni fa aveva contestato fortemente questa assegnazione – il Tar ha annullato il loro affidamento, ma di questo rischio io li avevo già avvisati nel 2016, anche perché l’Autorità Nazionale Anti Corruzione sostiene chiaramente che per assegnare un pubblico servizio non si può fare quello che si vuole, ma ci sono delle regole ed è bene aprirsi al mercato e alla concorrenza. Proprio per questo noi avevamo scelto di fare una gara pubblica per affidare la gestione della farmacia comunale, ma i nostri atti sono stati annullati dall’attuale amministrazione comunale, sbagliando. Finalmente il Tar si è pronunciato e dimostra che la nostra opposizione era fondata”.

E ora cosa succede? “Tocca al sindaco Oliva risolvere il problema – risponde Da Ronco – con la sentenza del Tar c’è il rischio di una chiusura temporanea della farmacia comunale? Sono le domande che pongo, in attesa che il Comune rifaccia daccapo le procedure di assegnazione. Coi miei legali valuteremo se a causa di queste scelte errate da parte dell’amministrazione ci sia stato un danno per la città di Alpignano, che deve essere tutelata”.

Nei prossimi giorni si attendono quindi i nuovi provvedimenti del Comune per risolvere il problema, evitando la chiusura provvisoria della farmacia comunale, in attesa di individuare il nuovo gestore.

 

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