RIVOLI, IL COMUNE CONTRO LA TEORIA GENDER NELLE SCUOLE: “INFORMEREMO DOCENTI E PRESIDI”

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di SILVIA MICCOLI

RIVOLI – Si chiama “I rischi della cultura Gender” la mozione presentata dal gruppo consiliare Lega Salvini di Rivoli, durante l’ultimo consiglio comunale. Il punto è stato portato all’attenzione dalla consigliera Manuela Mancin, che ha sottolineato come “sensibilizzare i bambini alla cultura gender possa provocare gravi conseguenze nella crescita dei più piccoli”.

“Con questa mozione non si vogliono giudicare i gusti sessuali di nessuno – legge la consigliera – ma questo processo non lo si può e non lo si deve indurre condizionando e inculcando le menti delicate dei bambini. Sono concetti che possono soltanto confondere e generare insicurezze sull’identità più profonda, creando disorientamenti psicologici”.

La consigliera leghista ha poi continuato affermando: “Sono consapevole che nessuno si può sostituire al ruolo degli insegnanti, ma è dovere di chi è stato eletto segnalare come alcune tematiche possano minare l’identità biologica assegnataci dalla natura”.

Come ciliegina sulla torta, il sindaco e la giunta si impegneranno a diffondere nelle scuole di Rivoli questo documento approvato in consiglio comunale e ad informare sull’argomento i dirigenti scolastici e gli insegnanti di Rivoli, perché “questa giunta ritiene inaccettabili i principi sostenuti dalla cultura gender”.

Il Partito Democratico ha contestato la mozione: “Non voglio commentare un testo così medioevale – commenta Alessandro Errigo – ma come fanno nella stessa sera, parlo ai miei colleghi della Lega, a trovare un collegamento tra un ordine del giorno che parla di libertà di espressione, di pensiero e di parola e questa mozione? Io non so come facciate a parlarne addirittura nella stessa sera”.

Anche il gruppo “Più Europa” non ha potuto astenersi dal commentare la mozione. “È grave che la Lega pretenda di vegliare sull’operato del mondo della scuola – spiegano – perché il loro unico fine è quello di spaventare le famiglie, le persone, le scuole e le istituzioni con argomenti che manipolano e stravolgono il senso dei programmi per la riduzione della violenza di genere e del bullismo omo-transfobico. Mentre tutte le istituzioni si muovono per contrastare i crimini dell’odio, i nostri rappresentanti in Consiglio sostengono che la scuola debba ricordare agli studenti che qualsiasi orientamento sessuale, diverso da quello eterosessuale, sia sbagliato. Cari ragazzi, scusateli perché non sanno che cosa stanno dicendo”.

La mozione è stata approvata con 11 voti favorevoli, un astenuto e 10 contrari. Mentre gli assenti durante la votazione erano due, tra cui il primo cittadino di Rivoli Andrea Tragaioli.

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2 COMMENTI

  1. La cosiddetta “Teoria Gender” non esiste, è un’invenzione senza alcuna base scientifica e di certo non viene insegnata nelle scuole. È dunque inaccettabile che un’istituzione promuova una falsa informazione che genera una pesante discriminazione verso le cittadine e cittadini.

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