di REBECCA DE BORTOLI
RIVOLI – Mercoledì 30 novembre è stata la prima giornata di mercato settimanale nella nuova area tra corso Francia e corso Susa. I banchi del mercato sono stati spostati da piazza Martiri, via Rombò e via Piol.
Abbiamo raccolto nella mattinata alcune opinioni tra gli ambulanti e gli operatori commerciali della zona. In primis è emersa la confusione generale di chi da anni era oramai abituato a lavorare nello stesso luogo tutti i mercoledì, molti dei commercianti si sono detti perplessi di questo cambiamento. Per esempio i proprietari di bar e negozi di abbigliamento non sanno ancora dire se questa novità influirà sulle loro entrate. Da un lato ci sono i locali maggiormente esposti che, pur perdendo la clientela mattutina a causa del via vai organizzativo, recuperano con l’affluenza che si forma nell’arco della giornata. Dall’altro vi sono i locali più “coperti” che verranno penalizzati in alcuni settore del commercio, specialmente quelli che vendono capi d’abbigliamento.
La prima critica che alcuni cittadini hanno fatto notare a TorinoCintura è che per spostare il mercato è stata modificata la viabilità di Rivoli: non solo nel giorno del mercato, ma in modo permanente. Due volontarie della croce rossa hanno espresso alcune perplessità, ravvisando il rischio che possano esserci più incidenti.
Addentrandoci tra i banchi nella nuova area di Rivoli è emersa da un lato la soddisfazione di “vedere che il mercato è finalmente ordinato e raggruppato, non più sparso come prima, la viabilità interna tra i banchi è migliorata per i clienti. Inoltre questa disposizione valorizza la città”. Così afferma un ambulante che ha un banco di calzature. Questo pare l’unico punto che mette d’accordo tutte le persone con cui abbiamo parlato: il miglioramento estetico del mercato.
Non mancano però le note negative: per esempio la disposizione e assegnazione dei posti. Alcuni ambulanti che prima avevano un posto più favorevole ora si trovano in posizioni che ritengono “svantaggiate”. Una commerciante del banco di frutta e verdura racconta: “Un tempo le assegnazioni venivano fatte per anzianità, chi aveva la licenza da più tempo aveva precedenza nella scelta del posto. Ora invece si agisce per metratura e questo ha penalizzato molti banchi, che si sono trovati a doversi accontentare di zone che non agevolano l’afflusso di persone e che quindi sfavoriscono le vendite”.
Ci viene addirittura fatta una segnalazione da parte di un signore che, a causa di problemi fisici, non può caricare e scaricare a mano la merce: necessita di una pedana, che tuttavia non è stata contata nella metratura a lui assegnata. Non lo era neanche prima, ma nella vecchia sistemazione aveva una postazione ad angolo che facilitava l’inserimento della pedana.
Nella stessa giornata siamo andati anche nelle vie di Rivoli che prima ospitavano il mercato: la principale osservazione riguarda la penalizzazione di via Rombò. Ora che il mercato è stato spostato in una zona molto più centrale, alcuni commercianti fanno notare che tale spostamento li penalizza perché elimina la principale fonte di “afflusso di clienti” che quella zona aveva, lasciando, come spesso accade, un centro ricco e vivo, ma contornato da vie laterali spoglie.
Sui social invece i cittadini si dividono tra favorevoli e contrari. Tra i vari, l’opinione dell’ex consigliere comunale Paolo Moglia: “Segnalo critiche che non vogliono essere polemiche: nessun segnale nelle vie limitrofe che segnalino il mercato o il cambio di viabilità; solo segnali a ridosso del mercato (a che servono? Se sono già arrivato lì bello ignaro?). Sono ancora presenti tutti i cartelli della Fiera di lunedì, la gente si confonde come fossero attuali; zero parcheggi a ridosso del mercato, ma le persone che fanno la spesa come portano le borse? Far partire il mercato in piazza Martiri il mercoledì dopo Santa Caterina non è stata una bella idea, meglio aspettare ancora una settimana, ripulire le vie da monnezza e da cartelli, e allestire il nuovo mercato con parcheggi, cartelli, segnalazioni di modifica della viabilità con tempo a disposizione”. (Ha collaborato Sara Suppo)