COLLEGNO, ADDIO AL CAMPO ROM: ANDRANNO A VIVERE NELLE CASE

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COLLEGNO – Si concluderà il 31 marzo la prima fase del progetto di superamento del Campo di Strada della Berlia. Le 14 famiglie residenti rimaste nell’area hanno infatti aderito ai percorsi di ricollocazione abitativa proposti dal Comune e da aprile potranno iniziare a traslocare. 

Il progetto di superamento del Campo, grazie alla intraprendenza dell’amministrazione comunale beneficerà dei finanziamenti PNRR di 500mila euro e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di 250mila euro e si completerà con il supporto della Prefettura di Torino e con il sostegno richiesto alla Regione Piemonte.

Il Campo, che nel 1997 ospitava più di 450 persone, negli anni ha visto progressivamente i risultati di un lungo percorso di emancipazione guidato dalle politiche di integrazione delle Amministrazioni collegnesi, con la riduzione a 150 nel 2019 e a oggi con circa una sessantina di residenti.  

L’assessore alle Politiche sociali Maria Grazia De Nicola sottolinea: «Negli anni siamo riusciti a supportare le famiglie perché trovassero una sistemazione e una vita dignitosa, abbandonando le baracche e la vita emarginata nel campo. Vogliamo ringraziare il personale del Comune, del Consorzio Ovest Solidale e della Cooperativa San Donato il cui impegno è stato determinante per questo processo».

Delle persone attualmente presenti una decina resteranno a Collegno mentre le altre troveranno una sistemazione in altre zone dell’area metropolitana. 

«Un percorso d’inclusione durato 25 anni» ha detto il Sindaco Francesco Casciano «la scolarizzazione dei minori, l’inserimento delle famiglie in contesti virtuosi, la formazione al lavoro, la ricerca di opportunità occupazionali per un inserimento nella comunità ha fatto sì che i bambini e le bambine frequentino le scuole e molti adulti abbiano trovato la loro strada. I collegnesi e il mondo associativo locale sempre pronti a difendere la scelta della responsabilità, della regolarizzazione e dell’accoglienzapossono essere fieri di questo cammino che ha messo  sempre al centro le persone insieme a un approccio umano e di accompagnamento attivo». Nei prossimi mesi si completeranno le diverse fasi di  chiusura tentando anche nel periodo di spostamento di mantenere un clima collaborativo, con la consapevolezza maturata che i campi vadano chiusi perché sono luoghi di marginalità.

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