FALLIMENTO DI “MILLERIVOLI”, SCELTI I DUE LIQUIDATORI: È POLEMICA SULLE NOMINE

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di DIANA TASSONE

RIVOLI – La società pubblica Millerivoli è ufficialmente fallita. Il notaio di Torino Luigi Musso ha pubblicato il rogito, che sancisce la liquidazione del carrozzone che si sarebbe dovuto occupare di gestire i parcheggi a pagamento della città di Rivoli, appartenendo per il 60% al Comune e per il 40% alla GTT. Tale società si è occupata di costruire il parcheggio nell’area Ex-Elcat per una cifra che ammonta a 3,5 milioni di euro, nonostante l’incasso risulti essere di molto inferiore. L’inevitabile esito è una perdita e l’intenzione della GTT di uscire dalla società Millerivoli.


I liquidatori sono i professionisti torinesi Federico Moine e Valter Gabriele, i quali hanno il compito di gestire questa fase critica della società pubblica rivolese. Nel 2015 e, successivamente, nei primi mesi del 2016, la Giunta Comunale, decise di liquidare la società e deliberò che il Comune acquistasse il parcheggio, con un ulteriore mutuo che ammonta a 2,4 milioni di euro.

Ma c’è una nuova polemica sulle nomine dei liquidatori. Nel mese di maggio, nella riunione dei Capogruppo in Comune, è stato domandato quali fossero i liquidatori, scelti, non dalla giunta, ma dal sindaco stesso – secondo quanto dettodal vicesindaco   Rolfo- nonostante questa funzione spetti, come recita l’articolo 11 che riguarda le competenze della Comissione, proprio ai Capigruppo.

“Si parla di casa di vetro, di trasparenza ma qui siamo di fronte al buio più fitto”sostengono dal movimento 5 stelle. “Nonostante il Comune abbia la maggioranza assoluta di Millerivoli, ha permesso all’altro socio GTT di nominare un suo liquidatore e gli abbiamo assegnato pieni poteri”.

Secondo l’atto notarile, datato 13 maggio, è stata, di fatto, presa la decisione di sciogliere la società Millerivoli SRL “mediante passaggio alla fase della liquidazione”. Sono stati, perciò, nominati due liquidatori, che rappresentino la società, con il fine di compiere gli atti utili alla chiusura dell’ente, di fare transazioni e compromessi.

In sospeso, a causa di questa decisione, c’è, non solo un impiego di denaro considerevole, se si considerano i 3,5 milioni che il Comune deve pagare e i 191 mila euro di perdita nel 2015, ma anche il futuro di 7 lavoratori.

Interpellato dal nostro giornale, il sindaco ha preferito non rispondere.  Intanto, la consigliera  di opposizione Massaro, pone una questione: “l’amministrazione ha dismesso la società Millerivoli, che è senza ombra di dubbio in default. E questa rappresenta una delle “eccellenze” di Rivoli?”.

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