RIVOLI, STUDENTE BOCCIATO DUE VOLTE AL LICEO VINCE IL RICORSO AL TAR: I GIUDICI DANNO TORTO AI PROFESSORI

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RIVOLI – Uno studente del liceo Darwin di Rivoli ha vinto il ricorso al Tar contro la doppia bocciatura ricevuta dalla scuola. L’istituto aveva scelto di non ammetterlo al quarto anno per due volte consecutive (a giugno dopo gli scrutini, e a settembre dopo gli esami di riparazione), ma adesso i giudici hanno dato ragione alla famiglia. Dal punto di vista sostanziale non cambierà nulla: lo studente sta già frequentando nuovamente il terzo anno al Darwin, ormai siamo nel mese di marzo e a giugno termineranno le lezioni. Anzi, secondo i giudici “lo spostamento improvviso del ragazzo al quarto anno, in primavera, potrebbe compromettere un percorso scolastico già accidentato”.

Ma si tratta di un risultato importante dal punto di vista simbolico, che potrà tradursi anche in aspetti economici: “Chi ha sbagliato dovrà risarcire mio figlio – ha dichiarato la mamma – lui ha perso un anno di vita, si vergogna per quella bocciatura, anche se adesso sulla sua pagella ci sono ottimi voti”.

La bocciatura era stata decisa dal collegio docenti del Darwin, nonostante lo studente si fosse ammalato per un lungo periodo dal secondo quadrimestre, perchè alla fine dell’anno aveva 4 insufficienze. Una di queste era dovuta ad un voto negativo che aveva coinvolto tutta la classe. La famiglia si era subito appellata al tribunale amministrativo regionale: viste le ragioni di salute, i giudici avevano “sospeso” la bocciatura dei professori, disponendo che il giovane potesse avere una seconda opportunità con una prova di recupero dopo l’estate, per quelle materie insufficienti, come se lo avessero soltanto rimandato.

Il giovane svolge la prova a settembre, ma dopo la correzione i professori decidono nuovamente di bocciarlo. I genitori fanno un nuovo ricorso al Tar, che accoglie le ragioni della famiglia. Questo perchè allo studente era stata data una prova diversa da quelle svolte durante l’anno scolastico, ma soprattutto una prova difforme rispetto a quella assegnata ai suoi compagni che erano stati rimandati a settembre delle stesse materie. I giudici contestano anche il giudizio finale elaborato dal collegio docenti: “Nonostante la problematicità fosse già stata evidenziata, non c’è traccia di valutazione della posizione dell’alunno alla luce del suo complessivo anno scolastico, delle incolpevoli e documentate problematiche di salute né di una valutazione delle possibilità di recupero, salvo la presa d’atto dell’insufficienza delle prove”.

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