ALPIGNANO, LE OPPOSIZIONI CRITICANO LA RISTRUTTURAZIONE DELLA SCUOLA GRAMSCI: “INDEBITERÀ I CITTADINI”

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di PINO SCARFÒ

ALPIGNANO – Come più volte annunciato in campagna elettorale, l’amministrazione comunale di Alpignano intende passare dalle parole ai fatti, ristrutturando un’area della scuola Gramsci per accogliere circa 200 alunni. Un intervento che costerà un milione di euro.

Saranno accesi due mutui da 500 mila euro presso la Cassa Deposito e Prestiti, il primo nel 2017 e il secondo l’anno successivo: “Un indebitamento che graverà sulla città”, affermano Cosimo Di Maggio del Movimento 5 Stelle e Roberto Voerzio del Partito Democratico.

Entrambi sono comunque d’accordo che la scuola venga riaperta: “D’altronde lo avevamo ribadito in campagna elettorale, ma avremmo preferito che i soldi venissero recuperati alienando gli edifici pubblici abbandonati”, dichiara Voerzio, elencando le scuole Riberi e Borello, il vecchio stabile della Girolina, villa Govean e il vecchio municipio.

“Purché la scuola venga bonificata prima che gli alunni entrino nell’edificio. Ma questo lo appureremo nella prossima commissione tecnica”, aggiunge Di Maggio.

Dall’amministrazione dichiarano che “presto sarà avviato il progetto preliminare, dopo aver fatto un frazionamento dell’area interessata dall’intervento. Dopo il primo step di lavori ci auguriamo che alcune classi possano entrare nella scuola senza attendere l’ultimazione del secondo lotto di interventi. Spero a settembre 2018”, dichiara il sindaco Andrea Oliva in un’intervista rilasciata ad un giornale locale.

Un comunicato del Comune del 2015 riporta che la scuola Granisci è stata chiusa perché realizzata con materiali e logiche di costruzione superati con presenza di pannelli in cemento-amianto.

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