PIANEZZA E GLI ABETI DA PIANTARE IN VALSUSA, I 5 STELLE: “INIZIATIVA DANNOSA”

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di ILARIA BRANCATI (Consigliere comunale M5S Pianezza), FRANCESCA FREDIANI (Capogruppo regionale M5S Piemonte), GIORGIO BERTOLA (Consigliere regionale M5S Piemonte)

PIANEZZA – Il 1° dicembre è stato pubblicato un post, sulla pagina Facebook della Città Metropolitana di Torino, nel quale viene dato risalto ad un’iniziativa del sindaco di Pianezza Castello, riguardante la distribuzione di 150 abeti rossi ai commercianti, alberi che l’amministrazione provvederà a piantare, così sostiene, dopo le feste natalizie nei territori della Valle di Susa colpiti dagli incendi ad ottobre.

Iniziativa lodevole ma impossibile da realizzare, in quanto non approvata dagli enti di gestione, in questo caso il Parco delle Alpi Cozie, il quale pretende – in base alle norme di legge – di avere un progetto completo ed una valutazione di incidenza, cioè un’analisi ed uno studio di impatto ambientale.

Non lo diciamo noi consiglieri regionali e comunali, lo dicono i tecnici che stanno studiando interventi per sopperire ai danni prodotti dagli incendi.

Sempre i tecnici affermano che non solo ci sono zone colpite dal fuoco che non avranno alcun bisogno di piantumazioni perché i roghi le hanno colpite nel soprasuolo, lasciando gran parte degli alberi ancora in vita, ma anche nelle zone maggiormente interessate, come la pineta di Mompantero, il problema riguarda il fatto che gli alberi avevano un’importante funzione di trattenimento del suolo.
Ogni ipotesi di piantumazione, quindi, deve prima prevedere l’asportazione delle piante carbonizzate e questo è un lavoro che deve essere fatto lentamente e da personale competente, per non rischiare di mobilizzare il terreno innescando frane e colate di fango.

Inoltre ci domandiamo se abbia senso piantare in questa stagione, quando ci si trova nel cosiddetto periodo di riposo vegetativo.

Ultimo, ma non meno importante, l’Unione Europea, attraverso il Ministero dell’Ambiente, chiede massima attenzione alla provenienza delle nuove piante, perché il rischio di diffondere vegetali di origine straniera, non controllata, è elevato e considerato uno dei più gravi attacchi alla biodiversità dell’intera Europa. Molti parassiti infatti si diffondono proprio attraverso operazioni di questo tipo.

Inoltre dal sito della Regione Piemonte, nella sezione “Protezione Civile e Sistema Antincendi Boschivi” si legge quanto segue: “Anche gli uffici comunali e regionali non possono accettare le generose donazioni di piante dei singoli cittadini, soprattutto alberi di Natale: l’abete rosso, Picea abies, e l’abete bianco, Abies alba, non sono le specie più adatte alle severe condizioni degli ambienti montani percorsi da incendi”.

Chiediamo pertanto alla Regione Piemonte di inviare agli enti locali un documento contenente precise indicazioni in merito a tempi e modalità di recupero delle aree colpite dagli incendi, per evitare la promozione di azioni inutili o, peggio, dannose.

Ilaria Brancati, (TO)
Francesca Frediani,
Giorgio Bertola,

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