ALPIGNANO BOCCIA LA VIA INTITOLATA A NORMA COSSETTO, MARTIRE DELLE FOIBE

Condividi
La studentessa Norma Cossetto e il sindaco di Alpignano Steven Palmieri

dall’UFFICIO STAMPA DI AUGUSTA MONTARULI (parlamentare Fratelli d’Italia)

ALPIGNANO – “Sono passati anni eppure il centrosinistra ancora si oppone a ricordare una donna, una cittadina di nome Norma Cossetto, martire del genocidio anti italiano rappresentato dalle foibe. Esprimiamo massimo sostegno riguardo alla mozione presentata da Davide Martino consigliere del comune di Alpignano nel nostro partito. Si chiedeva di intitolare una strada alla giovane donna, continuiamo a essere inorriditi dal pensiero che a sinistra ancora si voglia negare per solo pregiudizio ideologico il ricordo a una ragazza violentata, seviziata e uccisa solo perché italiana”.

Così Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia commenta l’episodio accaduto oggi in consiglio comunale nel quale il centrosinistra ha bocciato una mozione del consigliere Fdi Martino volta a dedicare un luogo pubblico alla Cossetto, martoriata nel 1943 dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani.

Condividi
© Riproduzione riservata

3 COMMENTI

  1. Bandiera rossa, bandiera rossa trionfera’ ad Alpignano il piccccci ed i suoi fantasmi non finiscono mai.
    Amici consiglieri, ecc siete giovani non usate lo stesso metodo dei vostri predecessori degli anni 70, 80 ed in parte 90.

  2. ad esempio i giardini a lato di piazza 8 Marzo o Unita’ d’Italia, sottostanti all’ ASL e Croce Verde Torino sarebbe potuto essere ripulito, adesso fa schifo erba alta panchine di cui e’ rimasto solo il telaio, e dedicato a Norma Cossetto o in generale alle vittime delle foibe.
    Mi ripeto, pero’ a ragion veduta, lasciate perdere la tradizione dei rossi e puri alpignanesi, non ha mai portato nulla di buono. E poi, sbaglio o mi pare che ad Alp. le manine sinistre son due.

  3. La Medaglia d’Oro al Valore per la giovane studentessa istriana Norma Cossetto violentata da 17 partigiani titini e poi infoibata viva non viene considerata quale atto di doveroso ed oggettivo riconoscimnto nel segno di valori “non negoziabili”.
    Attentato di Via Rasella: tre partigiani (Rosario Bentivegna, Carla Capponi e Pasquale Balsamo) hanno visto seduto sul cassonetto, dove avevano posto una bomba per farla esplodere, il bambino Piero Zuccheretti di 14 anni che voleva ascoltare il canto degli Altoatesini in passaggio davanti a lui; i tre partigiani, pur avendo visto il bambino, fecero scoppiare la bomba massacrando il povero Piero e 33 Altoatesini in servizio territoriale e senza armi cariche.
    Alla partigiana Carla Capponi fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor militare come ringraziamento di un atto determinante per la provocazione di un eccidio “annunciato” come quello delle Fosse Ardeatine.
    Ecco un esempio significativo di “giustizia” partigiana.
    La rappresaglia delle Fosse Ardeatine viene opportunamente ricordata ad ogni cadenza annuale mentre il piccolo Zuccheretti e le altre Vittime civili e militari non sono oggetto di ricordo nè tanto meno di onore.
    Ecco una “giustizia” molto singolare, fonte di perenne indignazione.

    Volontariato per non dimenticare

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here