COLLEGNO, ARTIGIANI E SINDACATI A CONFRONTO PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

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COLLEGNO – L’Ente Bilaterale dell’Artigianato Piemontese (Ebap) ha organizzato a Collegno il confronto tra Cna, Confartigianato, Casa Artigiani, Cgil, Cisl, Uil, Comune e Patto Territoriale della Zona Ovest sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro. In Italia ogni giorno ci sono tre morti sul lavoro e innumerevoli infortuni che rappresentano un pesantissimo bilancio umano e sociale. Occorre  assolutamente rafforzare la cultura della sicurezza per incidere sulla diminuzione dell’incidentalità.
Pietro Accogli e Paolo Alberti rispettivamente Coordinatori per parte sindacale e per parte datoriale hanno dichiarato: “tra i principali fattori di rischio c’è l’eccessiva fretta e lo stress, superficialità nella valutazione del pericolo, inosservanza della normativa. Un lavoro in sicurezza vuol dire lavoro sicuro, fatto di aziende sane e produttive senza infortuni ne incidenti. Come bilateralità artigiana siamo vicini a imprenditori e lavoratori offrendo sostegno economico e  formativo per contrastare i principali fattori di rischio”.
Il sindaco Francesco Casciano e il vicesindaco nonché Assessore al Lavoro Antonio Garruto hanno sottolineato: “anche nel nostro territorio, nonostante la sede del Corso di Laurea di Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e sui Luoghi di Lavoro e i numerosi incidenti occorsi nell’area metropolitana compresi i drammatici accadimenti della Thyssen Krupp a Brandizzo, continuano gli incidenti con frequenza inaccettabili. Occorre investire senza nessun tentennamento in formazione, informazione e controlli, innalzando anche il livello della sicurezza da base a  certificato -Iso45001/18 che potrebbe far diminuire significativamente sia gli eventi mortali sia la gravità degli incidenti”.
Nel nostro paese le malattie professionali nei primi 8 mesi del 2023 sono state oltre 48.000 ben 9.000 in più del 2022, si verificano oltre un milione di incidenti sul lavoro all’anno che provocano 25.000 invalidità e un costo sociale superiore ai quaranta miliardi di euro. Agire sulla riduzione è ormai un imperativo a cui nessuno può sottrarsi.
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