RUBA NEL FURGONE A COLLEGNO: ARRESTATO UN NOMADE

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COLLEGNO – I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Moncalieri già da qualche giorno erano sulle tracce di un’autovettura Lancia Delta con una targa verosimilmente clonata, oggetto di segnalazioni e sospettata essere nella disponibilità di autori di furti nella zona; in particolare, il mezzo era stato avvistato aggirarsi nei pressi di uno dei campi nomadi del Comune di Nichelino. Proprio mentre i militari erano intenti alle ricerche del mezzo in questione, nel corso della mattinata di lunedì 22 aprile, la Centrale Operativa dei Carabinieri di Rivoli ha segnalato un furto con effrazione su di un furgone aziendale, effettuato poco prima nella zona di Collegno, nel quale erano state rubate attrezzature tecniche per le costruzioni edilizie, del valore superiore ai 4.000 euro. Alcuni testimoni del fatto segnalavano come autovettura utilizzata dai presunti autori del reato proprio la Lancia Delta in questione e fornivano ai carabinieri le fotografie del mezzo nonché delle stesse persone sospettate, effettuate poco prima con un telefono cellulare.

I carabinieri sono andati a colpo sicuro e sono riusciti a rintracciare l’autovettura immediatamente, a seguirla e a bloccarla nei pressi del domicilio dei sospettati, arrestandone uno mentre il secondo è riuscito a fuggire. L’uomo, un quarantatreenne nomade di etnia sinti, vecchia conoscenza delle forze di polizia, dovrà rispondere di “furto aggravato in concorso”, di “ricettazione” e di “falsità materiale commessa da privato”: infatti, oltre al furto in questione, nel corso degli accertamenti e perquisizioni successive, sono stati trovati e successivamente sequestrati degli utensili da lavoro e oggetti di non dimostrata provenienza, per un valore piuttosto ingente, oltre alle targhe false montate sull’autovettura Lancia Delta.

Per lui si sono aperte le porte della casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino mentre il materiale rinvenuto è stato restituito al legittimo proprietario. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e pertanto per il soggetto citato vige la presunzione di non colpevolezza.

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