di IVO BLANDINO
COLLEGNO – Venerdì 10 maggio, il sindaco di Collegno Francesco Casciano ha consegnato al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Matteo Salvini, una missiva con la richiesta urgente di finanziamenti per il Prolungamento della Linea 1 della Metropolitana di Torino da Fermi–Collegno a Cascine Vica–Rivoli e l’acquisto nuovi convogli. Nella lettera il sindaco a scritto quanto segue: “Esprimo profonda preoccupazione, quale sindaco di Collegno, per il futuro del Prolungamento della Linea 1 della Metropolitana di Torino da Fermi-Collegno a Cascine Vica-Rivoli, purtroppo, a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime per effetto prevalente della Pandemia da Covid-19 e dai conflitti internazionali, i lavori di realizzazione del prolungamento della metropolitana si trovano in una fase di significativo rallentamento”. Continua Casciano “Questi ritardi dell’opera provocano importanti ripercussioni sulle zone interessate dai cantieri, sia per le attività economiche sia per la quotidiana mobilità cittadina e di attraversamento intercomunale.
Per questo motivo ho chiesto di intervenire con urgenza per stanziare i fondi addizionali necessari – 25.000.000 di euro circa – per portare a termine questa opera strategica per tutta l’area metropolitana torinese, a questa richiesta si aggiunge la necessità correlata dei finanziamenti per l’acquisto di 12 convogli – 150 milioni di euro – per garantire un servizio efficace su tutta la tratta dalla Fermata Bengasi a Cascine Vica, inoltre la Città di Collegno ha ottenuto un finanziamento PNRR-PINQUA dal Ministero – Progetto “Ricami Urbani” in questo ambito l’intervento denominato “Smart City e sicurezza integrata” di 2.209.000 euro per le interferenze con il Cantiere della Metro, rischia di esporre il Comune di Collegno a ritardi nel conseguimento di target e milestone stabiliti dal PNRR, nella realizzazione delle opere previste. Sia la Città di Torino che la partecipata InfraTO che si occupa direttamente della gestione del grande cantiere ha provveduto a manifestare questa impellente richiesta”.
