300 PROFUGHI IN HOTEL AD ALPIGNANO / L’ANNUNCIO DEL SINDACO: “INCONTRERÒ LA PREFETTURA”

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di PINO SCARFÒ

ALPIGNANO – Questa mattina abbiamo ricontattato la Prefettura di Torino, per sapere quanti richiedenti asilo politico saranno destinati all’hotel Parlapà, una bella struttura alberghiera che prima era hotel 4 Stelle, e ora a 3 Stelle. Dalla Prefettura risponde la funzionaria Donatella Giunti che conferma la presenta di un bando emesso a febbraio e di una cooperativa che ha partecipato, ma, essendo il bando tuttora aperto, non è ancora stato assegnato il progetto. La cooperativa comunque ha messo a disposizione una struttura con un numero di posti disponibili, che dovrebbe essere l’hotel Parlapà, non essendo stato né confermato né smentito.

ECCO L’HOTEL CHE OSPITERÀ I 300 PROFUGHI 

Una conferma che potrà essere comunicata soltanto a fine gara, sempre che la struttura risulti idonea per l’accoglienza dei profughi. Inoltre, la Giunti spiega che negli ultimi due anni e mezzo di gestione degli arrivi, sono state privilegiate le accoglienze diffuse spargendole sul territorio regionale e o provinciale, per evitare di concentrare un numero elevato di persone in un solo Comune. “Da febbraio 2014 il Ministero dell’Interno ci comunica quanti richiedenti asilo politico sono destinati alla nostra Regione, quindi da smistare in ogni provincia. In Piemonte è stato previsto il 7 percento del totale destinato al territorio nazionale e Torino e provincia ne dovranno accogliere il 40 percento del 7 percento già riservato. Dopodiché, le varie Prefetture territoriali, sapendo quanti richiedenti asilo arriveranno, emettono dei bandi pubblici, ai quali partecipano cooperative che dovranno proporre strutture adeguate”.

I bandi prevedono alcune norme alle quali le cooperative devono attenersi. Ad esempio, garanzie di tipo materiale per la quotidianità dei richiedenti asilo, ai quali dovranno garantire inoltre la formazione linguistica e professionale, l’accompagnamento nei servizi del territorio, la mediazione culturale e l’orientamento legale. La Giunti precisa che si tratta di un’accoglienza straordinaria, affinché le pratiche dei rifugiati non saranno vagliate dalla Commissione ministeriale che potrà decidere di assumere una forma di protezione internazionale. Tutti i richiedenti asilo, prima di essere smistati nelle varie province, vengono ospitati nel centro di transito e di accoglienza primaria di Settimo Torinese, gestito dalla Croce Rossa Italiana, e non appena le strutture di accoglienza si rendono disponibili, i profughi vengono smistati e seguiti dalle cooperative.

“Da gennaio di quest’anno, stiamo scrivendo ai sindaci per gestire questo fenomeno”; afferma la Giunti, precisando inoltre che i Comuni non hanno costi a proprio carico e l’accoglienza non produce né benefici né svantaggi.

Il nuovo sindaco, Andrea Oliva, dichiara di conoscere la situazione, avendone sentito parlare in città: “Incontreremo la Prefettura per capire se la struttura ricettiva, segnalata dalla cooperativa, e la città, abbiano le capacità di ricevere queste persone. Se i parametri sono rispettati, cercheremo il dialogo con la Prefettura per conoscere quale potrà essere la soluzione migliore”. 

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