ALPIGNANO – L’ex assessore Massimiliano Pirrazzo è stato condannato oggi dalla Corte d’Appello di Torino a due anni di reclusione con la condizionale. La condanna riguarda la sua attività lavorativa, in quanto Pirrazzo è comandante della polizia municipale di Brandizzo e nel 2010 avrebbe falsificato il cartellino degli orari di lavoro e un ordine di servizio per aiutare il suo vice Claudio Gaeta. La falsificazione era servita come alibi a Gaeta, perchè nel 2007 era stato denunciato dall’ex fidanzata per aggressione e minacce. L’ordine di servizio e l’orario di lavoro falsificato, con la complicità del suo capo Pirrazzo, erano serviti per difendersi dalle accuse della donna, sostenendo che quel giorno Gaeta era impegnato al lavoro. L’avvocato di Pirrazzo ha dichiarato che valuterà se fare o meno ricorso in Cassazione, non appena saranno rese note le motivazioni della sentenza. Pirrazzo e Gaeta erano già stati condannati in primo grado e dovranno risarcire la donna pagando 8000 euro.
A proposito delle dimissioni “la giunta, i consiglieri e tutto il gruppo politico si stringono intorno a Massimiliano – scriveva in una nota l’amministrazione comunale il 7 novembre, prima della condanna di secondo grado – figura molto importante proprio grazie alle competenze acquisite, grazie al lavoro che svolge da anni presso la pubblica amministrazione, grazie alle quali avrebbe potuto rappresentare per Alpignano una risorsa e non certo un rischio”.
Ma adesso la condanna dell’ex assessore innesca nuove critiche verso il sindaco Andrea Oliva. Gianni Da Ronco attacca: “Alpignano Democratica è esterrefatta e sbigottita – spiega – è grave che nessuno abbia mai dato notizie in merito (era stato già condannato in primo grado quando era assessore ndR), non hanno mai comunicato che Pirrazzo fosse interessato da un procedimento penale”.