ALPIGNANO E LA CIRCONVALLAZIONE, LA REPLICA DEL COMUNE: “DA RONCO AVEVA GIÀ RINUNCIATO ALL’OPERA”

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di TAMARA DEL BEL BELLUZ (ASSESSORE COMUNE DI ALPIGNANO)

ALPIGNANO – Mi duole sottrarre tempo prezioso al lavoro che preferirei dedicare alle attività del nostro comune, ma si rende necessario replicare a ciò che viene divulgato tramite CinturaOvest, che potrebbe portare i lettori a pensare cose diverse da quelle che sono realmente accadute.

Per prima cosa, incominciamo dal titolo: la circonvallazione. Una circonvallazione è una strada, normalmente di classificazione adatta anche a trasferire flussi di traffico pesante, che eviti l’attraversamento di centri urbani a chi deve raggiungere altre destinazioni. Deve quindi collegare strade di viabilità principale, di interesse almeno provinciale.

La strada di cui parla l’ex sindaco nel suo “editoriale” non risponde a queste caratteristiche. Ha una sezione ridotta (la “F”, di tipo locale) e anziché collegare la ex sp 178 con la ss 24, come previsto da enti sovracomunali, collega via Pietre a via Valle. Quindi non stiamo parlando di una circonvallazione, ma di una strada “locale”.
La nostra scelta, di non procedere nella realizzazione di questa strada, viene vista come un disinteresse nei confronti di uno dei principali problemi di ogni centro urbano: il traffico.

Per verificare l’efficacia della nuova strada sarebbe stato utile qualche dato proveniente da uno studio del traffico, in modo da capire quanti di coloro che attraversano Alpignano (passando da via Mazzini) sarebbero stati intercettati da una strada che li avrebbe immessi su… via Valle!
Ma anche senza uno studio del traffico è facilmente presumibile che con la nuova strada, di tipo “locale”, la situazione di attraversamento non sarebbe stata molto diversa, poiché già oggi chi deve andare in via Valle, arrivando da sud, non ha necessità di attraversare Alpignano ma può svoltare su via Garibaldi. Per essere chiari, con la nuova strada il traffico su via Mazzini e su via Cavour sarebbe rimasto invariato.

Anche la Regione Piemonte, nell’analizzare il progetto definitivo di piano regolatore, ha osservato che la strada in questione non risponde propriamente alle caratteristiche previste e ci ha chiesto di andare a ridiscutere questo progetto con l’ente titolato ad affrontare queste tematiche, ovvero la Città metropolitana. Noi dovremo rispondere quindi di scelte fatte da altri, ma faremo la nostra parte.

Questa richiesta, come decine di altre da parte della Regione Piemonte, fa parte della cosiddetta “fase di osservazioni al piano”, che è un passaggio obbligato, peraltro scelto consapevolmente dalla precedente amministrazione, che avrebbe potuto tranquillamente indirizzarsi verso un’altra procedura di approvazione del piano regolatore. Stando così le cose, era prevedibile che la regione avrebbe fatto delle osservazioni, dato che quella strada non era presente nel progetto preliminare di variante al piano, dove era persino scomparso il tracciato della circonvallazione previsto dalla ex Provincia!

Al nostro insediamento ci siamo quindi trovati di fronte a un piano regolatore non ancora approvato, che prevedeva una strada che avrebbe potuto essere messa in discussione. E così è stato. Il fatto che la ex amministrazione avesse già investito 228.000 euro per un progetto esecutivo che avrebbe potuto essere stravolto non ci sembrava una buona giustificazione per andare avanti alla cieca.
Noi condividiamo il punto di vista della Regione e crediamo oltretutto che questa strada avrebbe reso più rischiosa la circolazione sulla ex sp 178, sia nelle immissioni, sia nelle svolte, rendendo meno scorrevole e più pericoloso l’incrocio già problematico con via Pietre.

Tutte queste valutazioni, insieme al fatto che non avremmo acconsentito a rendere edificabili i terreni agricoli circostanti, per ricavarne oneri da destinare al completamento della strada, ci ha portati legittimamente a fermare tutto.
Abbiamo messo questo progetto esecutivo nel cassetto, a fare compagnia a un altro progetto esecutivo, che l’ex sindaco Da Ronco mise nel cassetto, di ben maggiore entità e portata: quello che venne consegnato da Rfi (Rete ferroviaria italiana) al comune di Alpignano nel novembre 2010. Era un progetto che avrebbe rappresentato il primo passo verso la realizzazione di una vera e propria circonvallazione, che con la realizzazione di un nuovo ponte sulla Dora avrebbe permesso di raggiungere la ss 24 bypassando completamente in centro urbano di Alpignano. Era un’opera finanziata per circa 5.300.000 euro da Rfi e realizzata dalla stessa Rfi. Oggi risulterebbe completata da almeno cinque anni.

Ma l’ex sindaco Da Ronco, per qualche ragione che non è mai stata spiegata ai cittadini – ragion per cui è stata da noi attivata una commissione consiliare di indagine – rinunciò per sempre a quell’opera e a circa la metà della cifra prevista.
L’addio è stato dato, per sempre, a giugno 2011.

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