FOTO / PRONTO SOCCORSO DI RIVOLI: “PAZIENTI AMMASSATI SULLE BARELLE IN CORRIDOIO”, L’ALLARME DEGLI INFERMIERI E DELLA FREDIANI

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Ospedale di Rivoli: i pazienti ammassati nel corridoio del pronto soccorso (foto di domenica 3 febbraio)

di ALESSIA ESPOSITO

RIVOLI – “Venti pazienti ammassati sulle barelle o su letti nei corridoi dell’ospedale di Rivoli”. La denuncia arriva dalla consigliera regionale dei 5 Stelle, Francesca Frediani, che oggi (lunedì 4 febbraio) si è recata all’ospedale di Rivoli per verificare il problema. “E’ vero che questo è il periodo delle influenze – spiega la consigliera a CinturaOvest – ma i disagi al pronto soccorso si verificano da mesi. La situazione è questa: manca il personale medico e infermieristico, le ore di attesa nei corridoi del pronto soccorso sono interminabili e spesso vengono mandati via gli accompagnatori, senza dar loro informazioni. I continui tagli della Regione Piemonte nei confronti della sanità pubblica riducono il personale, e gli spazi in cui ricoverare le persone che ne hanno necessità non sono abbastanza. Inoltre, anche la chiusura degli ospedali in Val di Susa peggiora la situazione già critica, in quanto tutti gli abitanti delle zone limitrofe si riversa nell’ospedale di Rivoli, creando affollamento e disordini”.

IL GRIDO D’ALLARME DEGLI INFERMIERI

I problemi del pronto soccorso di Rivoli sono stati segnalati ufficialmente anche dal Nursind, il sindacato degli infermieri di Torino. Hanno scritto una lettera al ministro Grillo per chiedere un suo intervento diretto, denunciando le scelte fatte dalla Regione Piemonte e dall’assessore Saitta. Pubblichiamo qui sotto la lettera integrale inviata al ministro.

di ROBERTO AMERIO E GIUSEPPE SUMMA (Sindacato Nursind Torino)

“Onorevole ministro, la scrivente Organizzazione Sindacale, che rappresenta il personale infermieristico su tutto il territorio nazionale, con la presente intende esternare la propria preoccupazione in merito alla gravissima situazione dei Pronto Soccorso degli ospedali di Torino e Città Metropolitana. Già negli anni precedenti, la scrivente Organizzazione Sindacale, era stata costretta a rivolgersi alla Magistratura per denunciare le numerose criticità legate all’iperafflusso dei diversi pronto soccorso, al fine di tutelare i cittadini e gli operatori sanitari che quotidianamente segnalano le pesanti condizioni nelle quali sono costretti ad operare.

Da diversi mesi è stato richiesto invano alla Regione Piemonte e alle varie Aziende, di presentare un piano per il sovraffollamento dei Pronto Soccorso, che puntualmente ogni anno in concomitanza del picco influenzale sembrano “esplodere”. Ciononostante, lo scorso dicembre siamo stati costretti a portare l’Assessore alla Sanità Piemontese presso il tavolo della Prefettura di Torino, per esternare le nostre fondate preoccupazioni e per cercare assieme delle risposte concrete, ma senza alcun risultato.

L’assessore Antonio Saitta, non solo ha declinato l’invito in Prefettura, ma riteniamo abbia omesso di mettere in atto tutti gli interventi necessari ed utili al fine di prevenire l’ennesimo caos nei Pronto Soccorso. Nonostante le nostre richieste infatti, non sono state stanziate risorse economiche per potenziare il personale sanitario e tanto meno per evitare il cosiddetto effetto “imbuto”.
Negli ultimi giorni stiamo ricevendo numerosissime segnalazioni da tutti i Pronto Soccorso di Torino e Città Metropolitana, che sono ormai al collasso.

Solo la responsabilità ed il buon senso del personale che ci lavora infatti, sta evitando il totale blackout del sistema. Pronto soccorso completamente saturi, barelle finite, punti di ossigeno finiti, postazioni create per dare spazio ad una barella e che invece ne ospitano tre, ambulanze bloccate, fax inviati al 118 per evitare il trasporto di altri pazienti. Queste sono solo alcune delle numerose segnalazioni che quotidianamente ci giungono. In alcune strutture è stata addirittura bloccata l’attività chirurgica in elezione.

Onorevole Ministro, riteniamo che tutto ciò che sta accadendo ai cittadini di Torino e Città Metropolitana, sia a dir poco grave e inammissibile. A causa dell’irresponsabile comportamento di chi dovrebbe tutelare la salute quale diritto costituzionalmente garantito, a pagarne le conseguenze sono cittadini e operatori sanitari.

Pertanto, in caso di eventi avversi alla cittadinanza, la scrivente Organizzazione Sindacale si riserva di rivolgersi alle autorità competenti.

Onorevole Ministro, a nome e tutela dei numerosi professionisti che rappresentiamo, le chiediamo cortesemente di mettere in atto tutto gli interventi da lei ritenuti necessari, affinché venga ristabilito il diritto alle cure e alla salute.

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