SICCITÀ E PESCI MORTI NEL LAGO DI PIANEZZA

Condividi
di GIOVANNI BERGAMINI (Pubblicato su Facebook)
PIANEZZA – Gentili compaesani, come molti di voi mi ritengo molto affezionato al nostro territorio e pertanto sensibile ai suoi periodi difficili. Questo che stiamo attraversando è una fase decisamente delicata per quel che riguarda il verde, l’acqua, la natura e i nostri bellissimi laghi e fiumi. Proprio di uno di questi laghi voglio parlare e si tratta di forse il più significativo del comune di Pianezza, il lago Fontanej.
Questo lago si trova in uno stato allarmante dovuto sì alla siccità che imperversa da molti mesi ormai, ma aggravato da una completamente mancata manutenzione. Mentre è puntuale la manutenzione del parchetto, dei giardini e degli spazi pubblici, il lago è stato ignorato per moltissimi anni, portandolo così a impoverirsi fino al risultato che potete vedere in foto. La mancanza d’acqua ha fatto morire le specie ittiche che più necessitano di fondale e, grazie a qualche buon samaritano, sono state rimosse dall’acqua per evitare che la loro decomposizione uccidesse anche tutti quei pochi esseri viventi che ancora, a fatica, resistono.
L’afflusso d’acqua non è mai stato monitorato, non sono stati puliti i canali che un tempo alimentavano il lago e lo scarico perde, svuotando lo stagno appena giunge quella poca acqua donata dal cielo. Il fondale non è mai stato pulito negli ultimi quindici anni almeno (prima che fosse di proprietà del comune veniva svuotato e pulito ogni cinque anni dai contadini delle cascine limitrofe), accumulando detriti, sporcizia e fango che sono dannosi per ogni specie autoctona.
Essendo cresciuto sulle rive di questo lago sin da bambino, sono molto sensibile al suo cambiamento e, insieme ad altre persone “attente” abbiamo deciso di muoverci a riguardo. Il nostro intento è quello di comunicare a chi ha la responsabilità la gravità della situazione, documentando e proponendo progetti validi atti al salvataggio di questa meravigliosa oasi che pare essere sempre più apprezzata anche da chi viene da fuori, a giudicare dall’esagerata affluenza di persone da quando è stata realizzata la variante alla s.s. 24 e il bar ristorante sito di fronte.
È in progetto (basta visitare la pagina su wikipedia del lago!) la trasformazione della cascina adiacente al lago (cascina Maria Bricca, costruita nel 1932) in un birrificio con servizio di ristorazione che porterà allo stesso un’affluenza ancora più dannosa all’ecosistema già enormemente delicato della zona. Alberi secolari, prati, api, pesci, rane, uccelli e ogni bene che nutre la nostra terra sarà destinato a scappare o, ancor peggio, a morire per far spazio al consumo. La sensazione dei visitatori è di essere in campagna ma non si rendono conto che più viene visitata, popolata e occupata, e più si trasforma in un’aberrante illusione della stessa. La campagna deve respirare per essere viva e sono convinto che il nostro compito sia quello di aiutarla, proteggerla, mantenerla e coccolarla invece di sfruttare un bel posto per produrre denaro, consumando e trasformando a misura d’uomo.
Non mi rivolgo a nessuna amministrazione comunale in particolare, in quanto negli ultimi 12 anni almeno mai è stato fatto nulla per il bene del lago, solo sistemazioni esterne per facilitare le persone che, seppur lavori importanti, non hanno fatto trarre alcun beneficio al lago stesso inteso come ecosistema ma anzi l’hanno danneggiato. So perfettamente della attuale situazione amministrativa del Comune di Pianezza ma, visto il poco impegno per aiutare questa oasi, confido di trovare orecchie capaci di ascoltare, a prescindere da tutto.
La tutela del territorio è una responsabilità che il comune di competenza deve imparare a condividere con gli abitanti dello stesso. Questo post infatti nasce grazie alla collaborazione di persone volenterose, non pagate e disinteressate che si sono impegnate a fare una pronta bonifica dell’ambiente lacustre per evitare che i pochi animali superstiti non si trasformino anche loro in cadaveri come quelli che vedete in foto e a divulgare la notizia affinché possa essere reso noto il problema di disattenzione che per troppi anni si è riservata a questo piccolo ecosistema lacustre, così raro da trovare nelle vicinanze di una grande città.
Chiederemo (a tempo debito) a chi desidera di ricambiare a questo lago tutto ciò che ci ha donato finora, sarà sufficiente una firma per farlo. Nel frattempo vi chiediamo di condividere questo messaggio e queste tristi fotografie a chiunque pensiate debba sapere qual è la situazione attuale.
Il nostro desiderio è che questo paese della cintura di Torino possa ancora essere capace, almeno alla sua periferia, di conservare quel poco di natura, l’unico elemento che rende davvero bello ogni paese. La pozzanghera Fontanej può tornare ad essere un lago, solo necessita dell’aiuto di persone diverse da quelle che l’hanno impoverito e del rispetto che merita, come lui ha rispettato noi.
Condividi
© Riproduzione riservata

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here