COLLEGNO, I 40 ANNI DELLA SCUOLA DANZA NARCISA: UNO SPETTACOLO SPECIALE

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di REBECCA DE BORTOLI

COLLEGNO / TORINO – È stata una domenica all’insegna dello spettacolo e della danza quella che si è svolta il 4 giugno al Teatro Alfieri di Torino. Lo studio danza Narcisa di Collegno ha festeggiato, in grande, i suoi quaranta anni di attività. Per l’occasione sono tornati sul palco molti ex allievi diventati ballerini professionisti che ci raccontano come “tornare sul palco dei vecchi saggi e rivedere i vecchi insegnanti sia estremamente emozionante, tornare alle proprie origini. Gli insegnanti avuti da Narcisa sono sempre stati un punto di riferimento, con cui condividere non solo un percorso accademico ma anche un percorso di vita sotto ogni aspetto. Incontrarli ci ha dato le basi per affrontare in modo più sereno anche il percorso in accademia”.

Inoltre hanno portato i loro saluti anche molti personaggi dello spettacolo non che amici e collaboratori della scuola tra cui Christian Ginepro e Kledi Kadiu e molti altri direttori di scuole di danza e accademie nel mondo. Abbiamo parlato con Narcisa Spada per avere un riscontro di cosa siano stati per lei questi anni di passione e amore sia per la danza che per i suoi allievi:

“Sono molto emozionata, soprattutto in questo momento, ho iniziato col sogno di avere una scuola di danza che andasse al di la dell’insegnamento delle tecniche, volevo soprattutto insegnare cos’è l’arte, che da molto nel quotidiano, per questo ho voluto ricreare una grande famiglia, ho formato non solo ballerini ma anche nuovi insegnanti di danza e credo che averli qui sta ser sia il regalo più grande e un grande orgoglio”.

C’è qualche consiglio che vorresti dare a futuri ballerini e ballerine?

Si, non mollare mai, il palco e il teatro sono la vita che si percorre nel quotidiano e bisogna sempre rialzarsi, credere in se stessi, anche quando non ti senti nessuno, bisogna inseguire la luna e mal che vada ti fermi sulle stelle, ognuno deve fare quello in cui sente di essere bravo e crederci sempre. E parlando con i ballerini e gli ex allievi questo clima di famiglia di cui ci parla Narcisa non è stato smentito:

Come mai dopo anni che non ballate più allo studio danza narcisa vi fa piacere tornare tutti gli anni a vedere il saggio?

Narcisa per quanto mi riguarda ci ha insegnato tanto non solo nell’ambito della danza, tornare qui è come tornare in famiglia e mi ricorda di tutti i momenti che ho passato da piccola” ci racconta Alice ex allieva della scuola.

E ancora Rebecca e Anita ci dicono che: “studiare da Narcisa è stato un percorso di crescita che ha accompagnato tutta la mia vita e la mia persona in tutto e per tutto, mi rivedo ancora sul palco e penso a quanto siano stati importanti gli anni passati qui. Narcisa mi ha insegnato a rapportarmi con le persone, ero molto timida e lei mi ha aiutato a non esserlo”.

È stato un saggio all’insegna dei ricordi dove si sono ripercorsi gli spettacoli fatti negli anni, dove si sono ritrovati amici, insegnanti e tutta l’energia che questa scuola di danza regala, con più di cento premi a concorsi nazionali e internazionali, nell’ultimo anno, e più di dieci ammissioni a scuole professionali e all’estero ognuno allo studio danza narcisa ha la pssibilità di vivere il palco e sentirsi un ballerino.

Alla chiusura dello spettacolo, dopo che gli allievi hanno portato un regalo a ogni insegnante sul palco, il sindaco Francesco Casciano, l’Assessore Matteo Cavallone e il responsabile dello CSEN Gianluca Carcangiu son saliti sul palco per premiare lo studio danza Narcisa: “una città è fatta di strada, ponti e palazzi che sono dei contenitori, studio danza narcisa invece è un contenuto quindi noi vi omaggiamo di un pensiero che simboleggi questi quaranta anni” – afferma il Sindaco Casciano.

E aggiunge il responsabile del centro sportivo educativo nazionale: “Rappresento un’organizzazione che è composta da tredicimila associazioni sportive in tutta Italia e in questo numero, quelle che hanno raggiungo i quaranta di attività son veramente poche e quelle poche hanno un comun denominatore: la capacità di prendersi cura di chi si affaccia a un mondo, non tutti diventeranno stelle ma tutti potranno crescere, ti dono il certificato di eccellenza sportiva”.

 

 

 

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