ELEZIONI ALPIGNANO / ECCO LA PRIMA SERATA DEI 5 STELLE, DI MAGGIO HA PRESENTATO IL SUO PROGRAMMA / FOTO

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di PINO SCARFÒ

ALPIGNANO – Una serata partecipata, quella che si è svolta ieri sera presso l’Ecomuseo Cruto di Alpignano e organizzata dal Movimento 5 Stelle. La prima di quattro serate che andranno ad arricchire il programma elettorale. I temi affrontati hanno riguardato l’ambiente, i rifiuti e l’acqua pubblica. Come previsto dagli organizzatori, la serata è stata molto condivisa e a loro avviso il dibattito che ne è scaturito servirà a migliorare la stesura del programma elettorale.

Modera la serata il candidato sindaco Cosimo Di Maggio che, dopo la presentazione dei relatori, concede immediatamente la parola al coordinatore regionale della Lega Ambiente, Fabrizio Bo, che invita i presenti a votare ‘si’ il prossimo 17 aprile “se vogliamo che prevalga il buon senso nel nostro Paese. Il governo deve investire da subito su un modello energetico pulito, rinnovabile e democratico come accade in altri paesi del mondo”.

Conclude affermando che le ricerche di petrolio e gas mettono a rischio i nostri mari e non portano benefici durevoli al Paese. Di Maggio riprende il microfono e, introducendo gli argomenti in programma, ricorda quanto sia importante l’acqua nella vita delle persone e quindi quanto sia fondamentale che resti pubblica, come già espresso dalla volontà popolare nel referendum del 2011.

Il consigliere della Città Metropolitana, Dimitri De Vita, aggiunge che nonostante la Smat sia di proprietà pubblica i politici si limitano ad ascoltare e a far decidere agli “idraulici’ (riferendosi a chi gestisce l’azienda) che preferiscono investire sulle grandi opere anziché ridurre gli sprechi, che oggi raggiungono il 40 per cento, o eliminare l’amianto ancora presente nelle tubature. Gli fa eco l’attivista Salvatore Restieri, affermando che l’acquedotto è un bacino politico e nessuno s’intende di acqua: “Se alle prossime elezioni vincerà il M5S manderemo un tecnico in Smat e non un politico”. Passando all’argomento ambiente, l’attivista Roberto Ricci ricorda che il M5S ha raccolto 500 firme contro l’inquinamento nell’area dell’ex fabbrica Federal Mogul “e oggi finalmente si parla di bonifica della falda acquifera”.

L’attivista Paola Baroni introduce l’argomento sui rifiuti dichiarando che il M5S s’impegnerà ad aumentare la raccolta differenziata, a riciclare e a riusare quanto si produce: “Saranno aperti Ecocentri proprio per fare queste operazioni e per creare posti di lavoro. Inoltre, cercheremo di stabilire la ‘tariffa’ in base al reale consumo familiare e non come si fa oggi che si paga sui metri quadri dell’alloggio e sulle persone residenti”. Dal pubblico qualcuno accusa l’amministrazione di aver creato disagi alla cittadinanza con i nuovi i contenitori per la raccolta della plastica: “L’apertura è troppo piccola e non si riesce a far entrare i sacchetti con la plastica differenziata in casa e c’è chi preferisce abbandonarli accanto ai contenitori. Gli anziani sono i più penalizzati”.

“I rifiuti all’esterno dei contenitori non vengono differenziati ma sono portati nell’inceneritore!”; esclama amareggiata la Baroni. Il consigliere regionale Federico Valetti sostiene che il governo regionale è privo della volontà di migliorare e critica la maggioranza dei politici di avere una mentalità rivolta a un vecchio sistema di far politica. Fornendo alcuni dati regionali precisa che in Piemonte vengono prodotti due milioni di tonnellate annui di rifiuti urbani e dieci milioni di rifiuti speciali.

L’onorevole Mirko Busto, della Commissione Ambiente della Camera, esordisce ricordando che il M5S si presenta in modo innovativo rispetto alle altre forze politiche: “Noi ascoltiamo i cittadini e non le lobby, come accade in Italia e nel resto del pianeta”. Poi spiega che chi governa, “prima crea il problema e poi fa in modo che diventi di tutti per farlo pagare a tutti, com’è successo per l’Ilva”. Asserisce inoltre che investire per finanziare le fonti fossili e gli inceneritori, come fa il governo italiano, significa distruggere posti di lavoro e sperperare denaro pubblico. Termina invitando la platea a cambiare metodo di far politica rispondendo soltanto ai cittadini.

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